Sergio Mattarella: “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana”

Sergio Mattarella Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana

Sergio Mattarella ha pronunciato il suo giuramento come XIII presidente della Repubblica. Giustizia sociale, riforme, rispetto delle istituzioni tra i temi del suo discorso

«Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni». Con questa formula, sancita dalla Costituzione italiana, Sergio Mattarella ha giurato fedeltà alla Repubblica per il suo secondo mandato.

Non è mancata la commozione e gli applausi durante il suo discorso, Mattarella è stato fermato 55 volte, e non solo quando ha parlato del sacrificio di medici, infermieri e di quanti hanno affrontato, a diversi livelli, l’emergenza sanitaria. Ma il suo discorso ha trattato molti altri temi fondamentali, dalla giustizia sociale all’uguaglianza, dalla dignità al progresso. Non solo questo ma anche riforme politiche e della Magistratura.

A tal proposito ha detto: “E’ indispensabile che le riforme annunciate giungano con immediatezza a compimento affinché’ il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore”.

Leggi anche: QUIRINALE, OGGI GIOVEDÌ 3 FEBBRAIO IL GIURAMENTO DI SERGIO MATTARELLA

Il discorso si è aperto con i motivi per cui ha riaccettato il secondo mandato, ma poi ha parlato di temi che rimandano alla crisi internazionale e alla necessità della pace. Poi ha posto l’accento sulla necessità di una Democrazia fondata sulla dignità. Il tema della dignità, declinato nel senso di diritti, è stato declinato a più livelli. Ha detto Mattarella: “Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”.

E ancora: “Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società”.

Un forte accento è stato dato al valore della Repubblica e al ruolo dei partiti: “Una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche”.

Un discorso che parla di futuro: “Questo è l’orizzonte che abbiamo davanti. Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. E’ ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Un Paese che cresca in unità”.

Fonte immagine: https://www.quirinale.it/elementi/62251

Lascia un commento

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto