Sanremo, Saviano ricorda Falcone e Borsellino: “Sono parte della memoria collettiva”

Lo scrittore è salito sul palco dell’Ariston

Roberto Saviano sul palco dell’Ariston nel trentennale delle stragi di Via D’Amelio e di Capaci.

Sono passati  30 anni agli attentati a Falcone e Borsellino. Siamo qui per ricordare, ricordare non è un atto passivo, ricordare viene da recurdari, rimettere nel cuore.

Il cuore era la sede della memoria, ricordandoli non proviamo nostalgia li rimettiamo in vita. Molti ancora, a casa o in teatro, non c’erano. La loro storia parte della nostra memoria collettiva. Per tutti noi sono simboli di coraggio, il coraggio è sempre una scelta di fronte, si possono cambiare le cose si ha la possibilità di cambiare le cose o non scegliere. La loro è la storia di chi sceglie pur sapendo di rischiare.

Ogni volta che non scegliamo è perché abbiamo paura di essere attaccati. Ma la neutralità ci porta a rinunciare al diritto di cercare la nostra felicità.

E poi dopo aver percorso la storia di Rita, 17enne che denunciò la sua famiglia conclude: “Se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo.

Un ricordo, un momento nell’anniversario dei 30 anni delle stragi di Via D’Amelio e di Capaci in cui per mano della mafia persero la vita Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta e i giudice Paolo Borsellino con i poliziotti.

Era il 1992 e l’Italia iniziava a conoscere Cosa Nostra.

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