Variante Omicron, diffusi i primi risultati sul suo comportamento. L’infezione sarebbe meno aggressiva a livello polmonare
La diffusione della variante Omicron preoccupa i paesi di tutto il mondo. Da quando la variante è stata per la prima volta individuata in Botswana e Sudafica, l’attenzione del mondo scientifico si è rivolta allo studio di questa nuova mutazione, allo scopo di comprendere se possa portare ad uno sviluppo problematico della malattia da Covid-19.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, lo studio appena condotto sulla nuova variante farebbe emergere una serie caratteristiche specifiche. La prima sarebbe la sua altra trasmissibilità. Il virus da variante Omicron si trasmetterebbe in maniera più veloce rispetto alla variante Delta e Delta +.
Leggi anche: ZONA GIALLA E ARANCIONE, ECCO LE REGIONI A RISCHIO A NATALE
Lo studio, condotto da un team di scienziati dell’Università di Hong Kong, ha pubblicato i dati preliminari, in cui spiegano come Omicron si comporti all’interno del primo tratto respiratorio. “La variante – si legge sul Corriere della Sera – si moltiplica circa 70 volte più velocemente all’interno dei bronchi rispetto alla variante Delta e raggiunge livelli elevati di concentrazione in questa zona velocemente: 48 ore dopo l’infezione”.
Veloce nei bronchi ma meno nei polmoni: così si replica Omicron (e questo potrebbe … https://t.co/pDuNyB6Qtz pic.twitter.com/LyuE0RBK5B
— Corriere della Sera (@Corriere) December 17, 2021
Lo stesso studio, però, ci fornisce un dato positivo, ovvero la variante Omicron “nel tessuto polmonare si è dimostrata circa 10 volte meno efficiente rispetto a Delta o alla versione originale del virus. Questo dato potrebbe suggerire che Omicron potrebbe causare una malattia meno grave rispetto a Delta”.
Nonostante ciò bisogna ancora essere cauti, poiché si tratta di studi preliminari e una maggiore osservazione nei vari casi, essendo lo studio effettuato su sperimentazioni di laboratori.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.