Alberto Genovese, per l’imprenditore le ragazze erano consenzienti e consapevoli: “ero in un vortice in cui ho perso ogni forma di umanità”
Nuovi dettagli emergono dall’inchiesta che vede accusato di stupro e cessione di stupefacenti Alberto Genovese. L’uomo nel corso dell’ultimo interrogatorio ha riferito ai pm incaricati, Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, la sua versione dei fatti. A riportare il contenuto delle dichiarazioni è il Corriere della Sera.
A quanto si legge, Genovese non avrebbe negato di aver avuto rapporti sessuali con ragazze giovani e minorenni, così come non ha negato che negli incontri e nelle feste presso le sue dimore ci fosse la droga. Tuttavia, la difesa di Genovese si basa sul fatto che le ragazze erano consenzienti e consapevoli. Sul consumo di droga, Genovese avrebbe dichiarato di non averla mai ceduta, ma che le ragazze la assumevano “volontariamente e consensualmente”.
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«Le ragazze venivano apposta per drogarsi», avrebbe dichiarato Genovese, il quale aggiunge che una delle ragazze aveva chiesto la Ketamina per entrare in un «mondo colorato e fatato». Inoltre, pare avesse preteso denaro per il sesso estremo.
Ecco le prime immagini di #albertogenovese in comunità @chimagazine #scoop pic.twitter.com/XOftYKIUX8
— Gabriele Parpiglia (@Parpiglia) August 5, 2021
I pm contestano all’imprenditore, che è stato in comunità per disintossicarsi, il contenuto delle chat in cui dichiara di prediligere giovani donne, mentre per il contenuto delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza negli appartamenti, in cui si vedrebbero scene esplicite di sesso estremo, Genovese ha detto di aver provato disgusto e di non essere riuscito a vederle integralmente. Infine, ha parlato del vortice in cui è caduto dopo essere stato lasciato, un vortice dice «in cui ho perso ogni forma di umanità». Delle donne che lo circondavano dice che temeva che volessero rimanere incinte e degli amici che sono spariti tutti dopo l’arresto.
L’errore è stato allontanarsi dagli amici storici, quelli sani, e di essersi circondato di persone che lo sfruttavano «per il tenore di vita che offrivo, per i regali, per le cene, per le vacanze, per tutto quello che era il contorno intorno a me».
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