Furto Gratta e Vinci, il tabaccaio racconta la sua versione dei fatti: “sono io la parte lesa, il gratta e vinci è mio”
La vicenda del furto del Gratta e Vinci a Napoli diventa sempre più complessa. A poche ore dall’arresto del tabaccaio di cui ora si conosce il nome, ovvero Gaetano Scutellaro, ma la questione che sembrava essere abbastanza chiara, con la fuga repentina dell’uomo verso le Canarie, ma oggi il tabaccaio ha raccontato la sua versione dei fatti, che sembra essere differente da quella emersa fino ad oggi.
L’uomo, che è stato intercettato all’aeroporto di Fiumicino, mentre cercava di espatriare, ha raccontato di essere lui la parte lesa e di voler denunciare la moglie che lo ha denunciato. A riportare la dichiarazione di Scutellaro è Open: «Quel Gatta e vinci è mio la vecchia mente accusandomi di averglielo rubato». In realtà la situazione non è del tutto chiara, soprattutto non si comprende il comportamento dell’uomo, che avrebbe dovuto sapere che sarebbe seguito la sospensione dell’erogazione del biglietto, di cui non è risultato in possesso, nel momento in cui è stato intercettato.
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Scrive sempre Open: “Scutellaro sostiene di aver depositato il tagliando in una banca di Latina, dove avrebbe fatto tappa prima di arrivare a Fiumicino. Lì ha aperto un conto corrente e attivato una polizza sulla vita, depositando il tagliando in una cassetta di sicurezza”.
L’uomo non era forse a conoscenza del fatto che l’intero lotto di appartenenza del biglietto vincente è stato bloccato, rendendo quindi impossibile la riscossione. Inoltre, alla tabaccheria, la cui titolare è la moglie del tabaccaio, è stata revocata la licenza, che potrà essere nuovamente concessa solo quando l’autorità giudiziaria avrà chiarito le responsabilità.
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