Senato: anche i diciottenni potranno votare per i senatori

Senato anche i diciottenni potranno votare per i senatori

Senato, modificato l’articolo 58 della Costituzione, adesso anche i diciottenni potranno votare per i senatori

Si è concluso l’iter per la modifica dell’articolo 58 della Costituzione italiana, secondo cui bisognava aver compiuto 25 anni di età per esprimere il voto che elegge i senatori. Cade, dunque, il vincolo d’età per il Senato con 178 voti favorevoli, 15 contrari e 30 astenuti. Tuttavia, bisogna attendere 90 giorni per la conferma e molto probabilmente sarà indetto un referendum confermativo, poiché il 9 giugno scorso, la Camera ha approvato il decreto legge senza però raggiungere il quorum dei due terzi.

Il testo della modifica è poco più di un trafiletto e dice: “modifica l’articolo 58 della Costituzione in materia di elettorato per l’elezione del Senato della Repubblica e recita: “Al primo comma dell’articolo 58 della Costituzione, le parole: ‘dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età’ sono soppresse”.

Dario Parrini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali e senatore del PD ha dichiarato: “Si è finalmente concluso il percorso parlamentare per equiparare l’elettorato attivo del Senato a quello della Camera. Da oggi oltre 4 milioni di giovani tra 18 e 25 anni non sono più cittadini di serie B: escono da una condizione di minorità civile e acquisiscono diritti politici pieni. Sono felice. È una riforma giusta nella quale ho molto creduto e per la quale nella mia commissione mi sono fortemente battuto“.

Ha poi aggiunto: “Se ne discuteva in Parlamento da quando nel marzo 1975 la Legge 39 abbassò la maggiore età da 21 a 18 anni. Era attesa da tanto. L’attesa è terminata. Il mio auspicio è che si possa presto dire la stessa cosa sulla riforma dei regolamenti parlamentari, sulla sfiducia costruttiva e sulla costituzionalizzazione della tutela ambientale“.

Non è cambiata, invece, la regola per diventare senatori. Per essere candidati ed eventualmente eletti in Senato l’età minima è di 40 anni.

Giuseppe Brescia del M5S ha dichiarato al Sole24Ore: “Quattro milioni di giovani potranno votare al Senato alle prossime politiche perché le forze politiche sono stati capaci di dialogare e collaborare. Tutto è nato da una polemica in commissione con il Pd nel 2019, ai tempi all’opposizione, sul taglio del numero dei parlamentari. In commissione trasformammo insieme quello scontro in azione costruttiva e d’intesa con i colleghi Ceccanti, Macina e Iezzi presentai una proposta di legge che dopo pochi mesi arrivò in aula e ottenne 487 sì. Solo così il Parlamento può scrivere risultati storici“.

Stefano Ceccani, del PD, ha detto: “C’è di che essere soddisfatti non solo nel merito, perché alcuni milioni di cittadini maggiorenni avranno finalmente la pienezza dei diritti e perché diventa così praticamente impossibile che le Camere nascano con maggioranze diverse, ma anche per il metodo. Quella riforma è in tutto e per tutto parlamentare e non solo per le firme delle proposte di legge (due del Pd, una della collega Bruno Bossio ed una mia; una del M5s a prima firma Brescia, una Meloni per Fdi), ma anche per il luogo in cui è nata, la Commissione Affari Costituzionali della Camera“.

Fonte Immagine: <a href=’https://it.freepik.com/foto/istruzione’>Istruzione foto creata da freepik – it.freepik.com</a>

Lascia un commento

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto