Il caso della scomparsa di Denise Pipitone continua a tenere alta l’attenzione dei media. Oggi se ne parlerà a Ore 14 con Piera Maggio. Intanto arriva la denunzia di Marcello Corona a Storie Italiane
Il caso della scomparsa di Denise Pipitone continua a tenere banco, soprattutto in televisione, dove diverse trasmissioni giornalistiche intervengono con presunte novità e rivelazioni. Molte delle quali si sono rivelate essere dei buchi nell’acqua, che non hanno fatto altro che aumentare la confusione e in alcuni casi suscitando non poche polemiche e il disappunto di Piera Maggio, che giustamente ha più volte ripetuto la necessità di cautela.
Tuttavia, continuano a spuntare nuove notizie e l’ultima riguarda la famiglia di Anna Corona e nello specifico il fratello Marcello, che in seguito a quanto dichiarato nel corso della trasmissione “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele, ha querelato per diffamazione a mezzo stampa il programma.
Assistito dal legale Mariella Martinciglio, Marcello Corona, ha presentato la querela ai carabinieri di Mazara e ha diffidato la Rai perché nel programma “Storie italiane” di mercoledì 16 giugno gli sarebbero stati addebitati “fatti determinati non veritieri, diffamanti e lesivi” della sua “dignità” per “presunti coinvolgimenti nella vicenda della scomparsa di Denise Pipitone”. La diffida alla Rai ha il fine di “non trattare e divulgare dei propri dati personali identificativi” e “non diffondere fatti non veritieri e diffamanti e a provvedere all’immediata rettifica della notizia giornalistica falsa”.
Invece, nel corso della puntata di Ore 14, il programma condotto da Milo Infante, che andrà in onda questo pomeriggio è previsto un ampio approfondimento sul caso con la presenza di Piera Maggio, la madre di Denise. Dice Milo Infante su Instagram: “lunedì 21 giugno su Rai2 con Piera Maggio per raccontarvi di Gaspare Ghaleb, Francesca Adamo e di chi ha sentito qualcuno uscire all’una di mattina il 2 settembre da via Pirandello 55. Parleremo poi dei 10 mazaresi che hanno denunciato i giornalisti per violenza privata. Tra questi c’è anche l’aggressore del nostro inviato“.
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