Un anno dopo è arrivata la condanna per la morte delle 16enni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli
Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, è stato condannato a 8 anni per aver investito e ucciso il 21 dicembre del 2019, le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli a Ponte Milvio a Roma.
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Una sentenza arrivata un anno dopo: il ragazzo ha passato così l’ultimo anno agli arresti domiciliari dopo essere stato indicato come colpevole.
Le due sedicenni sono state travolte mentre stavano attraversando la strada in una zona molto buia.
Una perizia ha però dimostrato che il figlio del regista stavo guidando a una velocità eccessiva mandando anche 4 immagini a un video su Whatsapp proprio nell’orario in cui è stato riscontrato l’incidente.
La difesa aveva chiesto il patteggiamento a due anni e poi il Pubblico Ministero aveva chiesto 5 anni di reclusione e Pietro in quella occasioni aveva spiegato: “Non ho visto le due ragazze. Ricordo di essermi fermato con il suv al semaforo e di essere ripartito con il verde. Non volevo uccidere nessuno nè volevo scappare”.
Il Gup ha invece deciso di condannarlo a 8 anni, una pena che nessuno si aspettava. A “Il Messaggero”, Genovese ha spiegato: “Alla mia disperazione per la morte delle ragazze si aggiunge altra disperazione, non mi aspettavo una pena cosi severa”.
I suoi avvocati si sono detti sorpresi: “Per quanto ci riguarda la sentenza non rispecchia quello che è emerso dagli atti, soprattutto rispetto al rosso pedonale. Comunque tutte le sentenze si rispettano e le motivazioni ci daranno conto del ragionamento del giudice. Il dramma di Pietro lo ha manifestato lui stesso durante questo processo, la morte di Gaia e Camilla ha cambiato per sempre la sua vita e non pensa ad altro da quel giorno. Evidentemente con la pena irrogata vede tutto ancora drammaticamente più buio”.
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