Nobel per la Pace a Ong russa, ma Mosca si oppone. Ecco come

Nobel per la Pace a Ong russa, ma Mosca i oppone. Ecco come

Nobel per la Pace a Ong russa, ma Mosca si oppone. Anche la Bielorussia ha commentato negativamente l’assegnazione

Nella giornata di ieri, 7 ottobre, è arrivata la notizia dell’assegnazione del Premio Nobel per la pace a tre distinti candidati. Il primo è Ales Bialiatski, un attivista bielorusso, presidente della ONG per i diritti umani Viasn, dal 2011 in carcere per evasione fiscale ed è ancora in attesa di processo.

L’attenzione dell’accademia di Oslo si è rivolta anche alla Russia e all’Ucraina, ponendo i riflettori su due realtà ben chiare, due Ong impegnate nella tutela dei diritti dell’uomo. La prima è il Centro per le libertà civili, ovvero un centro studi e un’associazione con sede a Kiev. Prima del conflitto con la Russia lavorava per rafforzare lo stato di diritto in Ucraina, mentre dopo ha rivolto le proprie forze per documentare i crimini di guerra compiuti dall’esercito russo nel Paese.

La seconda è Memorial, una Ong per i diritti umani fondata nel 1987 da Andrei Sacharov (Nobel per la Pace nel 1975) e altri attivisti. Sciolta dalle autorità di Mosca alla fine del 2021 con l’accusa di agire come «agente straniero», Memorial per 30 anni ha raccolto e documentato le storie di milioni di persone fatte sparire dal sistema sovietico.

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La notizia del Nobel per la Pace non è piaciuta alla Bielorussia come a Mosca. La prima ha reagito con una dichiarazione del segretario stampa del ministero degli Esteri bielorusso, Anatoly Glaz, che ha definito l’assegnazione “fortemente politicizzate” tant’è che “Nobel si starà rigirando nella tomba”.

Mosca, invece, è passata ai fatti. Alla notizia dell’assegnazione, la magistratura russa ha ordinato il sequestro degli uffici a Mosca di Memorial.

Fonte immagine: https://twitter.com/gironi_camilla/status/1578314044628381696/photo/1

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