Cherif Karamoko, il calciatore scappato dalla Guinea che gioca a calcio in Italia

Il drammatico racconto ai microfoni di “Verissimo”

Cherif Karamoko, ha 20 anni è nato a Conakry in Guinea, paese da cui è scappato per salvarsi.

La fuga su un barcone l’ha raccontata ai microfoni di “Verissimo”, di cui è ospite nella puntata di sabato 27 febbraio.

Su quella barca potevano starci 60 persone, ma noi eravamo in 143. Era piena, non ci stavamo, ma chi aveva organizzato il viaggio era armato e ci ha spinto a forza tutti dentro. Non c’era spazio per muoversi.

Nel 2019 dopo questa epopea il debutto in serie B nel Padova, momento che ha sancito il suo debutto e che l’ha portato a scrivere anche l’autobiografia: “Salvati tu che hai un sogno”.

Scappato dalla Guinea, ha attraversato il deserto per arrivare a Tripoli, in un viaggio dove è stato tenuto prigioniero e dove ha subito terribili torture.

Nel 2017, insieme a suo fratello è partito dalla Libia a bordo di un barcone affondato nel Mediterraneo:Una notte, abbiamo iniziato ad imbarcare acqua. A quel punto è nata una battaglia disperata per accaparrarsi i salvagenti, che erano pochissimi rispetto a quanti eravamo. La gente urlava e non si capiva niente”.

Con visibile commozione racconta proprio l’incidente in mare e la perdita del fratello: “Quando la barca è affondata ci siamo aggrappati ad alcuni pezzi dell’imbarcazione. Ero senza forze, faceva freddissimo e avevo bevuto un sacco di benzina. All’improvviso mio fratello mi ha allungato un salvagente e mi ha detto di tenere duro, che sarebbe arrivata la nave italiana a salvarci. Mi ha detto di salvarmi perché dovevo giocare a calcio. Lui era al mio fianco e non mi sono accorto quando è scomparso nelle onde. Sono svenuto e mi sono risvegliato in ospedale in Italia”.

Oggi, visto che ha perso i genitori, il fratello rimane comunque il suo punto di riferimento

Ancora oggi non credo a quello che è successo. Forse si trova da qualche parte in Italia o è in Libia, non lo so. Quando eravamo a Tripoli mi diceva di guardare le luci in fondo al mare, che lì c’era l’Italia, il posto dove avrei potuto realizzare il mio sogno.

Al momento cerca di rifarsi una vita e di concentrarsi sulla carriera da calciatore anche se in questo momento è fermo per il rinnovo del permesso di soggiorno: “Ora mi stanno aiutando per rinnovarlo e poter continuare a giocare. Sono sicuro che riuscirò a diventare un grande calciatore”.

 

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