Atletica, la moglie di Alessandro Talotti ricorda il campione morto a 40 anni

Si è spento a 40 anni a causa di un tumore l’ex azzurro dell’alto Talotti

Alessandro Talotti, uno degli atleti più importanti della storia italiana di salto in alto si è spento nel weekend a soli 40 anni a causa di un tumore con cui lottava da tempo.

Oggi, a Corriere della Sera parla la moglie Silvia Stibilj, campionessa di pattinaggio artistico a rotelle e sposata il 7 maggio di quest’anno.

Avevano deciso di coronare il loro sogno d’amore quando ancora Alessandro era vigile.

Alessandro aveva deciso di sospendere tutte le cure sperimentali tre settimane fa, rendendosi conto che l’asticella era ormai troppo alta per le sue condizioni fisiche. La sua è stata una scelta, non una resa. Se n’è andato a casa nostra, non in ospedale, se n’è andato senza soffrire e soprattutto senza rabbia, dopo aver affrontato la malattia con lo stesso spirito con cui gareggiava alle Olimpiadi. Ti alleni per vincere, sai che puoi perdere ma se hai lottato con tutte le tue forze devi soltanto accettare serenamente il risultato.

Giovedì i due, come racconta, avrebbero festeggiato i tre anni insieme. Poi nel febbraio 2020 è arrivata la doccia fredda: nel giorno in cui Silvia ha scoperto di essere incinta del piccolo Elio lui scoprì della presenza del tumore.
Mi tenne nascosta la cosa per mesi, si inventava piccoli malesseri allo stomaco causati allo stress e dal tanto lavoro. Spiegava che tutto si sarebbe risolto presto. Era il suo modo di proteggere la mia gravidanza. Faceva la chemio e poi andava a dormire a casa di sua madre perché io non mi accorgessi che stava male. La scusa era che non voleva rischiare di contagiarmi con il Covid che in quei giorni dilagava in tutta Italia.
E poi: “Mi ha detto la verità solo quando non poteva più nasconderla, quando io ormai avevo capito tutto vedendo come stava. Poi sono arrivati i lunghissimi ricoveri in ospedale, senza poter ricevere visite e a volte senza aver nemmeno la forza di parlare al telefono. Ha sofferto in solitudine per proteggermi: l’ho amato e lo amerò sempre anche per questo”.

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A ottobre poi è nato il primo figlio della coppia: “Alessandro l’ha riempito di coccole fino all’ultimo momento e io ho fatto mille fotografie di loro due assieme. A nostro figlio racconterò chi era suo padre, non come atleta, perché quello potrà leggerlo nei ritagli di giornale o impararlo dai video, ma come promotore instancabile dello sport nelle scuole e tra i ragazzi del Friuli-Venezia Giulia che voleva strappare dai videogiochi e dal divano”.

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