Omicidio Alex Marangon, il killer ha partecipato al rito sciamanico

Giallo sulla scomparsa di Alex Marangon. Si cerca nel Piave

Omicidio Alex Marangon, il killer ha partecipato al rito sciamanico. Forse colpito per calmarlo dagli effetti della tisana

Le indagini sulla morte di Alex Marangon procedono senza interruzioni. Dopo l’esito dell’autopsia è ormai certo che non si è trattata di una morte casuale, ma di un vero e proprio omicidio. Secondo le ultime indiscrezioni, gli inquirenti sarebbero certi che il responsabile – o i responsabili, è ancora da accertare – della morte del giovane sia tra i partecipanti al raduno sciamanico a cui Alex aveva preso parte.

Non ci sono ancora persone iscritte al registro degli indagati, ma per gli investigatori la soluzione è vicina. Nella giornata di ieri, martedì 9 luglio, sono stati ascoltati tutti i partecipanti al rito, compresi i due «curanderi», gli ultimi a vedere Alex vivo. Ancora da chiarire anche il movente del delitto, le ipotesi che sono emerse parlano del tentativo di qualcuno di calmare Alex dagli effetti della tisana ingerita durante il rito.

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Tuttavia, dall’autopsia è emerso che Alex è stato ucciso con colpi al capo dati con un sasso o un bastone, ma prima di ciò è stato colpito a calci e pugni sul torace. Ormai privo di sensi, sarebbe stato gettato nelle acque del Piave, che scorre a pochi metri dall’Abbazia dove si stava svolgendo il raduno.

Sabato prossimo, si svolgerà il funerale del giovane a Marcon, in provincia di Venezia. Il padre ha lanciato un appello: «Mettetevi abiti colorati, a lui sarebbe piaciuto così».

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