Zona Gialla, a rischiare sono Sicilia e Sardegna, ma altre regioni registrano un aumento dei contagi. Figliuolo parla della necessità di completare le vaccinazioni
Il mese di agosto sembra essere salvo da nuove restrizioni per tutte le regioni italiane, ma Sicilia e Sardegna rischiano a fine mese di passare in giallo. Nonostante le precauzioni e gli appelli ad evitare situazioni di rischio, le due isole continuano a far registrare nuovi casi, superando il dato dei 50 positivi ogni 100mila abitanti. Il Corriere della Sera riporta i dati delle due isole, indicando per la Sardegna il raggiungimento di due parametri da zona gialla, ovvero “142 positivi su 100 mila abitanti, 11 per cento dei posti letto in rianimazione occupati da pazienti Covid”, mentre la Sicilia, “regione record per numero di positivi registrati ieri (oltre 800) che ha il valore dell’incidenza dei positivi sulla popolazione a 104,5 e il 13 per cento dei posti letto in area medica e il 7 per cento di quelli in rianimazione occupati”.
Ma le due isole non solo le uniche regioni della penisola ad allarmare, a rischio sono anche la Liguria e il Lazio, che stanno facendo registrare un balzo in avanti notevole dei contagi. Ecco i dati riportato dal Corriere della Sera:
- Lazio il tasso di occupazione in rianimazione è passato dal 3,7 al 6 per cento in una settimana;
- Liguria dal 2,8 si passa al 7%;
- Toscana nell’ultima settimana ha raggiunto quota 119,7 positivi su centomila abitanti;
- Veneto dopo un picco di 102 positivi su centomila abitanti, a inizio agosto, torna a quota 94, stesso valore dell’Umbria, di poco superiore a quello dell’Emilia-Romagna, 93.
Questi sono i dati a livello regionale, in generale a livello nazionale la curva dei contagi sembra essersi stabilizzata, ma l’allerta resta sempre alta e urge sempre di più completare il ciclo di vaccinazione per raggiungere entro la fine di settembre l’obiettivo dell’80% della popolazione vaccinata. Altra priorità nella campagna vaccinazione riguarda il piano per i giovani, soprattutto per il rientro a scuola. Il Corriere della Sera riporta le dichiarazioni del commissario straordinario Figliuolo: “Nella fascia dei giovani stiamo già andando bene, visto che, da un recente rilevamento effettuato dal Financial Times, è emerso che l’Italia è terza nel mondo per vaccinazioni ai giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Anche in questo periodo, maggiormente dedicato alle vacanze, la propensione alla vaccinazione tra i giovani è rimasta alta. È proprio nella classe tra i 12 e i 29 anni che stiamo registrando il maggior numero di prime somministrazioni”.
E per incentivare ancora di più la vaccinazione tra i più giovani, dice sempre Figliuolo, è necessario “coinvolgere i giovani anche in modo attivo e mirato, con iniziative quali corsie preferenziali presso gli hub senza prenotazioni, e attraverso figure importanti come i medici di base, i pediatri di libera scelta e i farmacisti”.
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