Viminale, stretta sulle proteste no green pass: niente cortei, ma solo sit-in. Lamorgese: “sparute minoranze di estremisti creno disordini”
Il Viminale, dopo i gravi fatti accaduti a Trieste e Milano, durante le manifestazioni di protesta contro il green pass, ha scelto di intraprendere un’altra strada. A partire già dal prossimo fine settimana, i manifestanti non potranno sfilare in cortei attraversano i centri storici e le strade dello shopping e dovranno essere lontani dagli obiettivi sensibili. Essi potranno organizzare soltanto sit-in di protesta.
Il rischio, secondo il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese è “che sparute minoranze di estremisti possano turbare il pacifico svolgimento delle forme di protesta, con l’unico obiettivo di creare disordini“. Questo va ad intaccare il legittimo diritto di manifestare il dissenso. “Bisogna coniugare – dice il ministro Lamorgese – il diritto di manifestare con la tutela della salute pubblica, preservando al contempo i legittimi interessi degli esercizi commerciali in difficoltà”.
Controlli di #polizia del #7novembre sulle misure anti #COVID19. Verifiche su:
✅71.089 persone, 13 sanzionate, 3 denunciate;
☑️5.331 attività/esercizi commerciali, 3 titolari sanzionati, nessuna chiusura.#8novembre#restiamoadistanza#ioindossolamascherina pic.twitter.com/s5vICFzUre— Il Viminale (@Viminale) November 8, 2021
La preoccupazione, infatti, è anche la mancata osservanza dei dispositivi di sicurezza sui contagi, che ha fatto salire a Trieste il numero dei contagi. Inoltre, si legge sul Corriere della Sera, che alle prefetture e alla polizia locale è stato chiesto di intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine sul possesso del green pass “per chi entra nei locali pubblici — dai ristoranti alle palestre — e dei gestori che sono obbligati a verificarlo prima di consentire l’accesso ai clienti”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.