Variante Omicron, ecco cosa sappiano di questa nuova mutazione. A parlarne è l’immunologo Sergio Abrignani
Bisognerà aspettare ancora qualche settimana prima di capire se la nuova variante del Covid-19, detta “Omicron”, è da considerarsi pericolosa, tuttavia i primi rilievi fanno ben sperare. Quello che bisognerà capire è come la mutazione si comporterà rispetto al vaccino.
Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano, in una intervista al Corriere della Sera, ha detto: «È più probabile che il virus sfugga parzialmente alla difesa immunitaria, come già accaduto nell’infezione da Delta in cui l’efficacia dei vaccini è scesa rispetto alle varianti precedenti, ma la difesa dalla malattia grave è rimasta alta. Nel caso di Omicron è possibile un ulteriore calo della protezione dall’infezione, ma ancora una buona difesa dalla malattia severa».
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Ma cosa si sa della variante Omicron appena rilevata? Dalle osservazioni effettuate in Sudafrica, dove la variante è stata individuata per la prima volta, pare che il virus dia lievi sintomi, soprattutto nelle persone vaccinate. E’ il caso del paziente zero italiano, che, grazie alle due dosi di vaccino, ha sviluppato solo lievi sintomi.
L’OMS non si sbilancia ancora sulla pericolosità o meno di questa variante, poiché ‘‘le informazioni in nostro possesso sono ancora limitate”, dice una nota, ma dal Sudafrica arrivano notizie incoraggianti. Angelique Coetzee, presidentessa dell’Associazione medica sudafricana, in una intervista al Telegraph e riportata da Scienze Notizie parla dei sintomi rilevati da infezione da variante Omicron: “insoliti, ma allo stesso tempo molto lievi”.
.@WHO is working with scientists around the world to better understand key aspects of the Omicron variant and its impact on the key tools. Here is the information we have so far and what we still need to find out https://t.co/Q2pJzwlMdp
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) November 28, 2021
In particolare sono stati osservati “dolori muscolari e affaticamento per una durata di circa due giorni. Finora non abbiamo rilevato persone infette che lamentavano di perdita di gusto o di olfatto. Al massimo una tosse leggera. Gran parte degli infetti sono stati curati a casa”. Ciò che preoccupa è l’infezione a soggetti anziani e non vaccinati che potrebbero sviluppare forme gravi della malattia.
A tal proposito Abrignani spiega: “bisogna considerare che la popolazione del Sudafrica è giovane, con un’aspettativa media di vita di soli 58 anni. Nei prossimi giorni vedremo cosa accade quando Omicron si diffonde in zone dove sono presenti molti anziani e persone fragili“.
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