Uno studio scientifico ha evidenziato come il vaccino Pfizer somministrato a ragazzi di 12-15 anni dia una protezione del 100% dall’infezione
La campagna vaccinale in Italia procede speditamente, ieri sono state raggiunte le 600mila inoculazioni giornaliere, grazie anche alla massiccia adesione delle fasce giovanili, che stanno rispondendo con molta responsabilità alla richiesta di vaccinazione. Intanto, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello studio che ha Fda, Ema e Aifa ha condotto sui vaccini per la fascia d’età tra i 12 e i 15 anni. Come riporta anche il Corriere della Sera “i dati dicono che, in questa ristretta e particolare fascia di popolazione, il vaccino funziona estremamente bene: induce una risposta anticorpale uguale — se non migliore — rispetto agli adulti e dà una protezione del 100% dall’infezione“.
Dunque i benefici individuali e sociali sono nettamente superiori ai rischi, per questo motivo è importante vaccinare la categoria. Vaccinare le fasce giovanili è importante sia per preservare quelle più anziane, ma anche per garantire una maggiore sicurezza per la Scuola, che a settembre riprenderà il suo normale corso, sperando che i dati epidemiologici permettano una ripresa tradizionale. Se da un lato è importante vaccinare queste categorie, dall’altro, come spesso ha dichiarato il generale Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza Covid, è necessario vaccinare anche gli oltre 2 milioni di over 60 che mancano all’appello, a cui si aggiungono le restanti categorie fragili, ovvero pazienti oncologici, malati autoimmuni, trapiantati o dializzati.
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Inoltre, vaccinare i giovani, che sembrano essere i soggetti meno a rischio, aiuta a evitare il diffondersi di varianti e non li esporrebbe ad altre complicazioni. Sempre il Corriere della Sera riporta fa presente che in alcuni casi è stata sviluppata nel soggetto giovane una malattia nuova e molto grave, originata proprio dal Covid: si tratta della Mis-C (Multi Organ Inflammatory Syndrome Covid), rilevata sia a Bergamo che nel Regno Unito, ovvero una malattia infiammatoria sistemica molto simile alla sindrome di Kawasaki. Per scongiurare questi fenomeni e altre complicanze è importante che la maggior parte della popolazione si immunizzi e si raggiunga quanto prima la tanto agognata immunità di gregge.
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