Vaccinazioni, terza dose, nuovo vaccino e nuovi obiettivi: ecco il parere di Francesco Paolo Figliuolo e di Matteo Bassetti
Il commissario straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, è intervenuto ieri sera in audizione presso la Commissione Bilancio della Camera sul decreto Sostegni bis e ha posto l’attenzione sulla necessità di dare una ulteriore spinta alla campagna vaccinale. Ha detto Figliuolo, ponendo nuovi importanti obiettivi: «Entro settembre vaccinato l’80% degli italiani. Ho da subito evidenziato importanza dell’obiettivo da raggiungere ovvero quello di conseguire la vaccinazione dell’80% popolazione entro settembre. Di tale popolazione è compresa anche la platea 12-15 anni, si tratta nel complesso di 54,3 milioni di cittadini».
Poi ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è non sprecare niente in termini di risorse, tempo, uomini e mezzi, l’Italia è un grande paese che ha tutto bisogna solo mettere tutto insieme e coordinare. Ho adottato un’ordinanza volta a mantenere la priorità per gli over 80 e soggetti fragili, credo che questo sia stato il punto di svolta della campagna vaccinale, ciò che ha permesso un repentino calo di ospedalizzazione, ricoveri in terapia intensiva e mortalità. Successivamente nei primi giorni di maggio la copertura risultava incompleta per disabili e dei familiari conviventi ho emanato una ordinanza con la quale sono state impartite alle regioni disposizioni per colmare tale gap con la semplificazione per le procedure per la semplificazione».
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Stamane, l’infettivologo Matteo Bassetti, intervistato da Il Giornale, ha sottolineato la necessità di essere cauti: “Non bisogna fare l’errore che tutto sia finito, i numeri vanno meglio ed arriveremo anche noi ad i numeri inglesi con pochissimi decessi ogni giorno. Quello sarà un momento di grande sollievo ma non bisogna far l’errore perché nel momento in cui ci sarà il sollievo, sarà necessario vaccinarsi ancor più di quanto avvenuto fino ad oggi“.
Matteo Bassetti, dunque, invita le categorie più giovani a vaccinarsi perché è importante che siano protette per l’inizio della scuola a settembre ed è in linea con quanto sostiene Figliuolo sulla campagna vaccinale: “Abbiamo una grossa percentuale di popolazione vaccinata ma c’è sempre quella parte di 400mila ultraottantenni, un milione e mezzo di ultrasettantenni ed una fetta grossissima tra i 60 e i 70 che non sono vaccinati. Speriamo di farcela entro questa estate ma è ovvio che una parte rimarrà scoperta tra chi non vuole vaccinarsi, chi non può farlo e chi trova una scusa”.
Poi, sempre intervistato da Il Giornale, Matteo Bassetti si è espresso su vaccino tedesco CureVac, in fase di sperimentazione i Europa e America Latina: “Dovrebbe arrivare a momenti, anche questo vaccino è un’ulteriore opportunità soprattutto in un Paese come il nostro che inizialmente è stato scettico sui vaccini ad Rna. CureVac è europeo, vaccino totalmente nostro e dovremmo andare a colmare il gap con chi non vuole fare quello con adenovirus, cioè a vettore virale”.
Sulla terza dose, sulla quale ancora non vi è alcuna certezza, Bassetti ha detto: “Io non la chiamerei terza dose, implica che si faccia una dose molto vicina alla seconda. La terza dose è verosimile che dovremo chiamarla dose di richiamo che attualmente facciamo annualmente per l’influenza. Chi si è vaccinato per primo, a dicembre, farà una dose di richiamo verosimilmente tra dicembre e gennaio, quindi dopo un anno”.
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