Trattativa Stato-mafia, assolti in appello Dell’Utri e gli ex ufficiali dell’Arma
Trattativa Stato-mafia, assolti in appello Dell’Utri e gli ex ufficiali dell’Arma condannati nel processo di primo grado a 12 e 8 anni
Si è concluso il processo di appello sulla trattativa Stato-Mafia con assoluzione per la maggior parte degli imputati. Gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e il senatore Marcello Dell’Utri, accusati di minaccia a Corpo politico dello Stato, sono stati assolti, mentre nel processo di primo grado erano stati condannati rispettivamente a 8 e 12 anni. Gli ex ufficiali sono stati assolti perchè il “fatto non costituisce reato”, mentre per Dell’Utri l’assoluzione arriva “per non aver commesso il fatto”.
L’appello, inoltre ha dichiarato prescritte le accuse verso il pentito Giovanni Brusca, mentre per il boss Leoluca Bagarella si è definito una riduzione di pena, dal 28 a 27 anni, e la confermata della condanna per il capomafia Nino Cinà a 12 anni di reclusione.
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Hanno dichiarato gli avvocati di Dell’Utri: “Siamo felici perché il nostro assistito è stato dichiarato estraneo a questa imputazione, dopo 25 anni di processi, in relazione al periodo successivo al ’94. Questo è l’esito necessario alla luce delle carte processuali. Dell’Utri evidentemente non è stato il trait d’union tra la mafia e la politica“.
Dell’Utri, come riporta TgCom24, ha dichiarato: “E’ un film, è una cosa inventata totalmente. Io questo processo non l’ho neanche seguito. Mi sono sentito come un turco alla predica, di cosa stanno parlando? Ma avevo paura potessero credere a queste cose inventate servendosi dei soliti pentiti e della solita stampa che affianca la procura di Palermo”. Se si aspettasse l’assoluzione, ha detto: “Aspettare è un po’ troppo, lo speravo però. Come sappiamo poteva accadere anche il contrario. Il buon senso diceva che avrebbero dovuto annullare la condanna e assolvere ma nella giustizia il buon senso non funziona sempre“.
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