Tragedia del Mottarone, parla il manovratore: “Un peso enorme sulla coscienza”

L’uomo, Gabriele Tadini ha parlato della tragedia di domenica

Negli occhi di tutti ci sono ancora le tragiche immagini del terribile incidente di domenica scorsa quando è precipitata una cabina della funivia di Stresa – Mottarone.

Nelle ultime ore ha parlato anche il manovratore, Gabriele Tadini che si trova al momento in isolamento in una cella di massima sicurezza nel carcere di Verbania.

L’uomo, di 64 anni era diventato capo servizio dopo 40 anni di lavoro nella società che gestiva l’impianto.

Mi sento un peso enorme sulla coscienza. Prego e faccio i conti con me stesso e faccio i conti con Dio”.

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Durante l’interrogatorio, come spiega “La Stampa” ha dato la sua versione dei fatti. ”

“La funivia funzionava a singhiozzo. L’impianto idraulico dei freni d’emergenza aveva dei problemi, perdeva olio e le batterie si scaricavano continuamente. Dopo la riapertura del 26 aprile, avevamo già fatto due interventi. Ma non erano stati risolutivi. La funivia continuava a funzionare a singhiozzo. Il problema si ripresentava, serviva altra manutenzione”.

E poi ha aggiunto: “Un incidente che non capita neppure una volta su un milione” – “Tenere i freni scollegati permetteva alla funivia di girare. Mai avremmo potuto immaginare che la cima traente si spezzasse. Era in buone condizioni: non presentava segni di usura. Quello che è successo è un incidente che non capita neppure una volta su un milione”.

L’uomo ha due figli e in passato ha svolto anche un breve incarico politico con la Lega. Negli anni Novanta era entrato nel consiglio comunale con il sindaco di Stresa Marcella Severino.

Il legale ha spiegato che l’uomo è molto provato: “Mai avrebbero pensato di far correre quel rischio ai passeggeri. Siamo tutte persone umane, possiamo fare delle scelte sbagliate senza rendercene conto”.

Nelle ultime ore hanno anche parlato i due collaboratori dell’avvocato Pasquale Pantano, difensore di Luigi Nerini, titolare delle Ferrovie del Mottarone: “I fatti si accertano nelle aule del Tribunale”.

Per l’uomo sono stati chiesti la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere.

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