Tennis, il ritorno in Australia di Berrettini: vittoria in quattro set
L’azzurro l’anno scorso non aveva giocato
L’urlo di Matteo Berrettini irrompe tra i campi degli Australian Open. L’azzurro, nella notte, sul campo della Kia Arena ha vinto contro Cameron Norrie in quattro set per 6 – 7, 6 – 4, 6 – 1, 6 – 3.
“Una sensazione bellissima – ha detto a Supertennis – , dal primo punto, dalle 11 di questa mattina, lo stadio era stracolmo. È stata una emozione speciale, anche perché l’ultimo Slam non me lo ero goduto come avrei voluto per la preparazione un po’ complicata. È bello essere qui, è bello stare bene e superare un primo turno così tosto; anche Cameron è stato un Top 10 e non è mai un avversario facile. È stata un’ottima performance, una bella lotta come piace a me, forse avrei dovuto fare qualcosa in più nel primo set ma il tennis è questo. Dopo aver perso quel parziale ho utilizzato quella sensazione di delusione per trovare energie positive già a inizio secondo set, l’ho vinto e da quel momento ho giocato sempre meglio”.
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Il romano ha messo a segno 32 ace e 63 vincenti: “Il servizio è sempre stata un’arma importante per il mio gioco – spiega – e quando funziona, come ha funzionato oggi, mi dà ossigeno e mi permette di affrontare meglio i turni di risposta. Ho lavorato molto su questo colpo, in particolare sulle rotazioni per cercare di variarlo sempre di più. Il movimento delle spalle, della gamba destra…. piccole cose che potranno aiutarmi in futuro”.
“Non giocavo qui da tanto tempo – spiega – non sapevo cosa aspettarmi. Già tre anni dalla mia semifinale? Il tempo vola. Per certi versi credo che il mio gioco sia anche migliorato da allora, ma nel tennis è fondamentale il momento e il ritmo che solo i match veri possono darti. Quando affronti i più forti del mondo è la fiducia a fare la differenza; rispetto a tre anni fa la mia risposta è migliorata, il mio rovescio è migliorato e la cosa positiva è che sento di avere ancora margini di miglioramento.
È solo questione di tempo e questione di opportunità di giocare questo tipo di match. Il tennis è uno sport di ritmo e c’è sempre bisogno di fare match ed esperienze; stare fermo sette mesi, ripartire e fermarsi di nuovo chiaramente non è stato facile da gestire, ma giocare partite come quella di oggi mi servirà. Sono consapevole del momento mentale e fisico in cui sono, ho voglia di allenarmi e di giocare… e questa è la cosa più bella”.
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