Il tennista durante il periodo del Covid è stato spesso nell’occhio del ciclone
Novak Djokovic durante il periodo della pandemia è stato spesso criticato per la sua scelta di non vaccinarsi contro il Covid 19.
Il tennista è tornato a parlare della vicenda in un’intervista a Corriere della Sera.
“Molte persone hanno apprezzato che io sia rimasto coerente. Il 95 per cento di quello che è stato scritto e detto in tv di me negli ultimi tre anni è totalmente falso”. E sul caso Australian Open: “Il posto in cui mi hanno tenuto? Un carcere. Non potevo aprire le finestre. Ho trovato ragazzi, profughi di guerra che erano lì da moltissimo tempo. Il mio caso è servito a gettare luce su di loro, quasi tutti sono stati liberati. Un giovane siriano era lì da nove anni. Ora è in America, quando tornerò lì quest’estate lo voglio invitare agli Us Open”.
E poi: “Avevo avuto il covid ed ero guarito. ho rispettato tutte le norme e non ho messo in pericolo nessuno. eppure una volta là sono diventato un caso politico, uno che metteva in pericolo il mondo. il sistema, di cui i media sono parte, esigeva un bersaglio, che fosse opposto al mainstream; e lo sono diventato. mi hanno messo l’etichetta di no vax, una cosa del tutto falsa, che ancora adesso mi fa venire il mal di stomaco”.
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