Tennis, caso Sinner: cosa succede dopo il ricorso Wada?

Tennis, caso Sinner: cosa succede dopo il ricorso Wada?

Nel weekend è arrivato il ricorso dell’agenzia Mondiale antidoping

La Wada, ovvero l’agenzia Mondiale antidoping aveva la possibilità di presentare ricorso nel caso di Jannik Sinner.

La vicenda è ormai nota: per una leggerezza di due persone, orami fuori dal suo team, Sinner è stato trovato positivi al Clostebol, in percentuale minima.

Il numero uno al mondo, vincitore degli US Open qualche settimana fa e degli Australian Open a gennaio, ha già dimostrato la sua innocenza.

È stato assolto ma questo non è bastato alla Wada: ora l’italiano dovrà presentarsi al TAS per un terzo grado di giustizia.

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La Wada riconosce che Sinner non abbia avuto alcun vantaggio, visto la quantità minima ma sostiene che Sinner sia in qualche modo “colpevole” per non aver controllato il suo team. Ora la palla passa al TAS.

Ovvero: “l’organo giudicante di ultimo grado per le procedure antidoping relative ad atleti di livello nazionale ed internazionale – e poi è – giudice d’appello in relazione alle decisioni adottate dal CIO e dalla maggior parte delle Federazioni Internazionali”.

In questo caso sarà coinvolta la divisione dei ricorsi che gestisce: “appelli definitivi per le decisioni prese dagli organi sportivi competenti, sia a livello nazionale, che internazionale”.

Ieri sera, a La Domenica Sportiva, ne ha parlato pure Panatta: “La WADA ha tutto il diritto di fare il ricorso, però nelle sue motivazioni ha subito detto che Sinner non perderà né punti e né denaro nei tornei già affrontati.

Questo cosa vuol dire? Significa che anche secondo la stessa WADA Jannik non si è dopato e questo era abbastanza chiaro anche per le quantità di quella sostanza (Clostebol, ndr) trovata nel suo organismo, ma c’è un atto di negligenza.

A detta dell’Agenzia mondiale dell’antidoping, Sinner avrebbe dovuto controllare con maggior attenzione l’operato dei suoi collaboratori e verificare l’esistenza del farmaco che conteneva il principio attivo al centro della questione“.

 

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