Stefano Cucchi, prescritta l’accusa per i carabinieri Mandolini e Tedesco
Stefano Cucchi, Roberto Mandolini e Francesco Tedesco erano stati condannati in uno dei processi per la morte del geometra romano
La Corte di Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di falso per i carabinieri Francesco Tedesco e Roberto Mandolini. I due carabinieri erano stati condannati durante uno dei processi per la morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009, mentre il geometra romano era sottoposto a custodia cautelare. Stefano è morto a 31 anni, sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. Da allora la sua famiglia ha iniziato una lunga battaglia per avere verità e giustizia.
In Appello bis Roberto Mandolini, allora comandante della stazione dove venne portato Cucchi dopo il fermo, con l’accusa di aver falsificato il verbale d’arresto, era stato condannato a tre anni e sei mesi, mentre Tedesco, sempre per falso, era stato condannato a due anni e quattro mesi.
I giudici della prima sezione penale hanno annullato senza rinvio la sentenza di Appello bis con la quale erano stati condannati i due carabinieri. La decisione è arrivata ieri sera.
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Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, con un post su Facebook, ha commentato: “Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione”.
”È una sconfitta per la giustizia e la verità. Anni di processi e depistaggi per una vittoria effimera. La Corte ha difatti confermato che i gravi illeciti penali sono avvenuti e hanno comportato un danno economico agli agenti di Polizia Penitenziaria” ha commentato Diego Perugini, legale di parte civile di Nicola Minichini.
Minichini è “uno dei tre agenti della Polizia Penitenziaria finiti sul banco degli imputati nel primo processo Cucchi e poi assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto. ”Proprio grazie ai depistaggi però la Giustizia non è arrivata in tempo, e gli autori se la sono cavata a buon mercato. Ma questa è una ferita che non si rimargina con una prescrizione” riporta RaiNews.
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