Sohail, dov’è il bimbo scomparso dopo la fuga da Kabul? I genitori, giunti negli Stati Uniti lanciano un appello
Dov’è il bimbo scomparso dopo la fuga da Kabul? E’ questa la domanda che a gran voce stanno ripetendo i genitori del bimbo di due mesi, affidato ai soldati americani all’aeroporto cittadino durante l’ultima fuga drammatica dalla città. Ora i genitori, che dopo essere passati per il Qatar e poi la Germania, sono giunti negli Stati Uniti, in Texas, sono alla ricerca disperata del bambino di cui hanno perso ogni traccia. Mirza Ali Ahmadi, 35 anni e sua moglie Suraya, di 32, con gli altri figli di 17, 9, 6 e 3 anni vogliono ricongiungersi al piccolo Sohail.
La coppia ha raccontato all’agenzia Reuters ciò che è accaduto. La madre del piccolo, appena entrata in aeroporto, ha chiesto di ricongiungersi al bambino e ha chiesto ad un comandante americano, che “ha partecipato con me alle ricerche in tutto l’aeroporto”. Nei tre giorni successivi, dice la donna: «ho parlato con più di 20 persone». «Ad ogni funzionario – militare o civile – in cui mi sono imbattuta, chiedevo del mio bambino». E aggiunge: «Gli operatori umanitari e i funzionari americani mi dicono che faranno del loro meglio per ritrovarlo, ma sono solo promesse».
Fearing their two-month-old baby Sohail would get crushed in the melee, they handed him to the soldier, thinking they would soon get to the entrance. But at that moment, Mirza Ali said, the Taliban began pushing back hundreds of hopeful evacuees 2/3 pic.twitter.com/XN4f4ZZkS4
— Reuters (@Reuters) November 5, 2021
«Non faccio altro che pensare a mio figlio», ha detto la madre del bimbo. «Tutti quelli che mi chiamano, mia madre, mio padre, mia sorella, tutti mi danno conforto e mi dicono: “Non preoccuparti, Dio è buono, tuo figlio sarà ritrovato”». Il quotidiano La Stampa aggiunge che “un funzionario statunitense assicura che il caso è stato segnalato a tutte le agenzie coinvolte”, mentre un portavoce del Dipartimento di Stato ha confermato che “il governo sta lavorando con vari partner e la comunità internazionale «per esplorare ogni strada e localizzare il bambino, incluso un appello emesso attraverso il centro internazionale per i bambini scomparsi»”.
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