Smart working a rischio per mancanza di fondi. Ecco cosa accadrà dopo l’esclusione della misura dal Decreto aiuti bis
Il Decreto Aiuti Bis, approvato in Consiglio dei ministri la scorsa settimana, non fa alcun accenno a due temi importanti: lo smart working e il Superbonus 110%.
Il motivo alla base dell’assenza dei fondi per lo smart working, secondo il ministro Orlando, che ha insistito per inserire la proroga nel decreto, è che “non si è trovato il necessario consenso“. Il ministro ha dichiarato che la questione sarà riproposta in sede di conversione del testo in Parlamento.
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Il nodo per i fragili, come accennato, è quello delle risorse finanziarie. Scrive il messaggero: “Accanto alla possibilità del lavoro agile – anche per i genitori di ragazzi fino a 14 anni a condizione che entrambi lavorino – per alcune categorie ben determinate di “fragili” (previo accertamento della patologie) scatta la possibilità di assentarsi con equiparazione al ricovero ospedaliero se la modalità smart non è possibile”.
In questo caso i costi sono a carico dell’Inps e non del datore di lavoro: di qui la necessità di trovare un’adeguata copertura finanziaria.
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