Saman Abbas, iniziato il recupero del corpo. I dettagli emersi fino ad ora parlano di un corpo sotterrato nella nuda terra
Hanno due mesi di tempo gli inquirenti per recuperare il corpo di Saman Abbas. La Procura è quasi certa che le indicazioni dello zio della giovane, che avrebbe portato gli inquirenti nel cascinale non molto lontano dall’abitazione della famiglia a Novellara, siano attendibili.
Oggi, 24 novembre, sono ripresi i sopralluoghi sul luogo del seppellimento, ma le procedure di estrazione del corpo non saranno immediate, perché richiederanno diversi accertamenti. Il primo riguarda la stabilità dell’edificio, che sarebbe fortemente danneggiato dal terremoto del 2012. Quindi, dopo la messa in sicurezza dello stabile, si potrà procedere al recupero del corpo.
Inoltre, è emerso, contrariamente a quanto era stato detto in precedenza, che il corpo non sia stato chiuso in un sacco, ma direttamente ricoperto dal terriccio. Questo significa che gli uomini della scientifica dovranno letteralmente “setacciare” il terreno per recuperare tutti i resti.
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Successivamente ciò che rimane del corpo sarà portato all’obitorio di Milano per gli esami autoptici e per il prelievo del Dna, essenziale per identificare la vittima e capire se effettivamente si tratta di Saman.
Sul caso stanno lavorando i massimi esperti del settore. Si tratta dell’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo di Milano, incaricata di fare la perizia sui presunti resti di Saman, e di Marzio Massimiliano Capra, genetista biologo di Milano. Entrambi hanno lavorato al caso di Yara Gambirasio. Il tribunale ha, inoltre, nominato Dominic Salsarola, archeologo forense di Milano.
Dopo l’arresto in Pakistan del padre di Saman, l’unica persona che resta ancora a piede libero è la madre Nazia, la quale pure avrebbe avuto un ruolo decisivo nella vicenda, avendo mandato un messaggio trappola per attirare la figlia.
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