Saman Abbas aveva ricevuto dalla madre un sms in cui la donna la convinceva a ritornare a casa, rassicurandola che avrebbero fatto ciò che desiderava
Le indagini sulla scomparsa e presunta morte di Saman Abbas continuano, così come si continua a cercare il corpo della giovane nell’azienda agricola di Novellara, dove i suoi familiari lavoravano e nelle campagne limitrofe.
Tuttavia, le indagini proseguono su più fronti. Si sta cercando di ricostruire la dinamica di quel tragico giorno, il ruolo dei singoli familiari, compreso quello della madre, che a quanto pare era la più preoccupata sulle sorti della famiglia e sulla vergogna che sarebbe caduta su tutti loro per il rifiuto della ragazza alle nozze combinate.
Sono già emersi i dettagli su quanto accaduto il giorno in cui i servizi sociali andarono a casa della giovane per prelevarla e condurla in una struttura protetta. La madre, Nazia, che non parla bene l’italiano, avrebbe però ripetuto più di una volta una frase in cui esprimeva tutta la sua preoccupazione: «E ora? Come faremo a spiegarlo in Pakistan? Questo è un disonore per tutti noi».
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Oggi è emerso un nuovo dettaglio, un sms che Nazia avrebbe inviato alla figlia mentre era nella comunità a Bologna. Il messaggio, come riportato dal Corriere della Sera, dice: «Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu».
Oggi Nazia Shaheen, 48 anni, è in Pakistan, fuggita insieme al marito subito dopo il presunto assassinio della figlia, ad opera dello zio, attualmente anch’egli latitante. Non è ancora chiaro se la madre fosse a conoscenza dei piani precisi sulla morte della figlia, ciò che è emerso è sicuramente la sua preoccupazione per il disonore in seguito alla scelta di libertà e indipendenza della figlia.
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