Presentazione del nuovo libro di Gian Ettore Gassani, celebre Presidente dell’Associazioni Avvocati Matrimonialisti d’Italia
La violenza di genere, in particolare quella domestica, è una vera e propria guerra civile nel nostro paese. I numeri statistici sono impietosi e dimostrano che nemmeno il Codice Rosso è riuscito a fermare la mattanza nei confronti delle donne. Purtroppo, solo nel 10% dei casi emerge statisticamente la violenza di genere. Il Codice Rosso resta una delle tante leggi a costo zero del nostro Paese. Mancano mezzi e uomini per contrastare e, soprattutto, prevenire la violenza all’interno delle mura domestiche, soprattutto quando è stata già denunciata. I braccialetti elettronici, molto spesso, non funzionano. Inoltre, è urgente un cambio di rotta nell’applicazione delle misure cautelari custodiali (e non solo il mero e inutile divieto di avvicinamento), che sono l’unico rimedio, in determinate situazioni, per prevenire fatti di sangue.
Di questo e altro si è parlato all’hotel NH di Via dei Gracchi, a Roma, in un convegno organizzato dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, presieduta a livello nazionale dall’avvocato Gian Ettore Gassani. Tra i relatori figurano il giudice Valerio de Gioia, l’avvocato Claudia Eccher, membro del CSM, la giornalista Rai Vittoriana Abate, che ha moderato l’iniziativa, lo psicoterapeuta Stefano Callipo, l’avvocato Cataldo Calabretta, le psicologhe Anna Maria Casale e Simona Abate, l’avvocato Cristiana Arditi di Castelvetere, l’avvocato Marzia Sperandeo, la dottoressa Sonia D’Agostino e tanti altri giuristi e professionisti del settore psicologico e sociologico.
Nel corso della manifestazione è stato presentato l’ultimo libro dell’avvocato Gassani, intitolato La Strage delle Innocenti (Diarkos Editore). Si tratta di un testo scritto in collaborazione con vari professionisti che descrive in modo preciso tutte le fasi e le declinazioni della violenza di genere, dall’inizio della relazione fino alla fine e oltre.
L’autore ha dichiarato: “Noi italiani proveniamo da una stagione buia del nostro diritto. Fino al 1981 erano in vigore il delitto d’onore e il matrimonio riparatore. Fino al 1975, una donna non poteva aprire un conto corrente senza l’avallo del marito. Se voleva sposarsi, doveva portare una dote. Fino alla riforma del 1975, la donna non aveva voce in capitolo nella famiglia: esisteva la patria potestà, ossia il potere dell’uomo, del padre e del marito. Purtroppo, abbiamo abrogato il delitto d’onore dal codice penale, ma non dalla cultura di molti maschi, che ritengono ancora le donne oggetti di loro proprietà. Urge una globale riforma della scuola italiana. Accanto al latino, al greco e alla matematica, occorre introdurre materie più importanti, come l’educazione sessuale e sentimentale. Le nuove generazioni si possono formare solo attraverso una scuola moderna, sintonizzata con le esigenze di oggi. Non bastano le leggi e il codice penale per arginare un fenomeno che ostinate radici culturali.”
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