Roberto Saviano a Sanremo: “Andarci, per me, è un grande momento di responsabilità”
Saviano sarà giovedì 3 febbraio a Sanremo per ricordare le stragi di Falcone e Borsellino nel 30mo anniversario della morte
Come annunciato da Amadeus, Roberto Saviano sarà a Sanremo la sera di giovedì 3 febbraio e porterà sul palco un omaggio a Falcone e Borsellino nel 30mo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Oggi, sul Corriere della Sera, Roberto Saviano ha pubblicato un pezzo a sua firma in cui racconta il suo rapporto con il Festiva e, soprattutto, cosa significa per lui calcare quest’anno il palco dell’Ariston.
“Sarà per la certezza in qualche modo confortante di ritrovarlo tutti gli anni, sarà per la sensazione che davanti allo schermo si riuniscano proprio tutti, la settimana di Sanremo non sono mai riuscito a considerarla come tutte le altre. Sanremo l’ho visto, ci ho cantato insieme, l’ho rifiutato, l’ho beffeggiato, l’ho odiato, l’ho sostenuto“.
È un onore per me ricordare, giovedì a #Sanremo2022, a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, la rivoluzione civile di #Falcone e #Borsellino.
Interverrò a titolo gratuito; importantissimo raccontare come hanno rivoluzionato il modo di interpretare la sintassi del potere pic.twitter.com/WaOJ56GIwl— Roberto Saviano (@robertosaviano) February 1, 2022
Quest’anno Saviano non sarà uno spettatore, ma un protagonista di Sanremo: “è lo spazio, come per ogni italiano, che è sempre lì, a riempire il commento, lo slancio, la critica, il giudizio, la ferocia, il motteggio, la polemica. Proprio per questo non ti aspetti, poi, di finirci fisicamente, soprattutto se non fai il musicista e se in qualche modo i tuoi temi vengono percepiti come non adatti all’evasione o all’intrattenimento“.
Cosa porterà Saviano sul palco più famoso della musica italiana ce lo dice lui stesso: “Andarci, per me, è un grande momento di responsabilità. Trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Racconterò questo, racconterò anche di testimoni di giustizia. Ci tengo moltissimo al poter citare su quel palco una storia tra quelle che mi sono più care: quella di chi, scegliendo, scegliendo di prendere parte, scegliendo di assumere su di sé la responsabilità del cambiamento, si è esposta”.
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