Roberto Guarducci, l’intervista: “mirare alla tutela delle risorse umane”
Roberto Guarducci, il re di “La Magia delle Muse”, si racconta in una intervista esclusiva, in cui parla anche del futuro della moda
Roberto Guarducci è uno dei fashion designer italiani con all’attivo una carriera lunga e costellata di grandi successi e importanti collaborazioni. Tra le tante, si ricordano le collaborazioni con le sorelle Fendi e Karl Lagerfeld. Le sue creazioni vengono portate in passerella dalle modelle più influenti al mondo, come Naomi Campbell, Linda Evangelista e Christie Turlington. Non c’è solo la passerella nelle sue creazioni, ma anche il cinema.
Roberto Guarducci, infatti, ha lavorato per il costumista Piero Tosi e per molti registi italiani, tra cui Luchino Visconti. Per Roberto Guarducci è importante anche la formazione delle nuove generazioni e per questo accetta l’incarico di docenza di Fashion Design presso l’Accademia delle Belle Arti di Bari.
Oggi è alla guida del suo brand “Roberto Guarducci” ed è il direttore artistico in diversi eventi e fashion show, tra cui l’evento di Alta Moda “La Magia delle Muse”. Nell’intervista che Roberto Guarducci ci ha rilasciato, lo stilista ci racconta la sua carriera, la sua idea di moda femminile e del futuro della moda, in attesa di veder sfilare le sue nuove creazioni sartoriali.
Una lunga carriera e un futuro ancora da scrivere. Qual è l’identità del suo brand?
Gli anni trascorsi e le esperienze vissute nella moda e per la moda hanno maturato in me una consapevolezza estetica imprescindibile. L’immagine che il mio brand deve trasmettere è sempre stata indirizzata verso una creatività rispettosa della persona e della personalità a cui appartiene, che ne vuole valorizzare la fisicità senza alterarne i caratteri. Ritengo che l’arte e la bellezza vadano di pari passo e debbano trasmettere emozioni che possano durare nel tempo. Classe, eleganza e raffinatezza sono gli elementi essenziali dell’identità delle mie creazioni sartoriali.
Alle spalle un’importante esperienza con grandi maison. Qual è il bagaglio artistico e culturale che ha acquisito.
L’esperienza che ho acquisito durante gli anni di collaborazione e di pratica nelle creazioni di collezioni di qualità in importanti maison sono alla base della mia crescita professionale, senza le quali non sarebbe stato possibile raggiungere determinati traguardi. Gli esempi e le esperienze vissute, attraverso la collaborazione con grandi creatori, sono stati fondamentali per la mia professione nello studio specifico del lavoro nella moda al quale mi sono applicato con passione.
Le sue collezioni ci parlano di eleganza e di uno stile da grande diva. Qual è, secondo lei, lo stile della donna d’oggi?
La donna che propongo non antepone l’eleganza alla praticità ma ne unisce le specifiche caratteristiche e le qualità. La moda a cui faccio riferimento appartiene ad una fetta di mercato che ne ricerca l’esclusività sia nell’immagine che nella creatività e si propone attraverso un gusto curato nel minimo dettaglio. Ma la donna attuale può alternare e unire, con gusto e sapienza, abiti e accessori che possono essere di vario genere e stile senza trascurarne la funzionalità e la comodità a seconda delle esigenze.
Qual è il modello di abito a cui è più legato e che secondo lei non deve mancare nel guardaroba di una donna?
Penso che uno dei capi cool insostituibili nel guardaroba di una donna moderna siano i pantaloni la cui funzionalità è indiscutibile per praticità e comodità. Io amo particolarmente quelli che non segnano troppo le forme del corpo e che scivolano allargandosi alla base in modo fluido e morbido come fossero delle gonne. In contrapposizione, sono più legato agli abiti con la gonna lunga a “sirena” che valorizzano al massimo la figura della donna rendendola sinuosa ed estremamente femminile.
La pandemia ha inciso molto nel settore della moda, che si è dovuta reinventare. Secondo lei il digitale rimarrà o si tornerà alle sfilate in presenza?
Ci auguriamo che presto si possa ritornare a realizzare le sfilate in presenza ma naturalmente, l’esperienza maturata in questo periodo di pandemia ha attivato e sviluppato delle strategie di marketing digitali e commerciali, oltre che visive, che sono diventate particolarmente utili e saranno di particolare supporto nelle presentazioni delle collezioni future.
Si parla molto di eco-sostenibilità, di rispetto dell’ambiente e molte maison si muovono in tal senso. Secondo lei, siamo sulla giusta strada? Cosa deve ancora cambiare?
Di eco-sostenibilità si parla tanto ma sta ad ogni azienda fare la scelta giusta relativamente alle produzioni nella salvaguardia della natura e della sua sostenibilità. Inoltre, le produzioni devono essere mirate al rispetto e alla tutela delle risorse umane e del lavoro che esse svolgono evitando sfruttamenti intensivi e giusti adeguamenti salariali.
Un’ultima domanda: cosa c’è nel futuro di Roberto Guarducci?
Ho terminato la realizzazione di una nuova collezione femminile di abiti completa di accessori di grande preziosità e di valore creativo, che sarà oggetto di uno shooting fotografico. È una collezione contraddistinta da intensi contrasti sia nei colori che nelle forme. Le nuove creazioni sartoriali saranno presentate per la prima volta in defilè alla settima edizione della “La Magia delle Muse”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.