Alcune dichiarazioni del ballerino hanno acceso la polemica
Roberto Bolle, ospite del Salone del Libro di Torino, ha parlato di quanto sta tragicamente accadendo in Ucraina.
“Se il mio Paese fosse stato assalito come l’Ucraina cosa avrei fatto? Forse mi sarei allontanato, avrei lasciato il lavoro per un certo periodo come ha fatto il primo ballerino del Bolshoi, Jacopo Tissi.Ma tanti non lo hanno fatto e non lo possono fare, per molte ragioni, mai mi permetterei di giudicarli.
E poi: “È una situazione delicatissima che chiede a tutti noi comprensione e umiltà. Il nostro paese si è schierato subito a fianco dell’Ucraina, come tantissimi altri, è stato giusto, ora speriamo che si arrivi presto alla fine di questa odiosa guerra”.
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Non è mancato anche un riferimento ai ballerini russi: “Non inviterò al mio spettacolo ballerini russi, non hanno colpe ma è giusto dare un segnale politico”.
"I russi non hanno colpe MA" violiamo i loro diritti umani "per dare un segnale".
Logica identica a quella del contenimento covid, delle mascherine a scuola, del coprifuoco notturno.
Feccia nemica dei diritti umani inviolabili, di libertà e responsabilità personale #Bolle
— Lucio Martelli (@LucioMM1) May 22, 2022
I ballerini russi, come gli atleti russi etc, non vengono esclusi perché cattivi. Si spera che l'esclusione faccia rumore e le loro voci ne facciano: è guerra, non "operazione speciale" e la Russia di Putin, aggressore, sta commettendo crimini. Arrivarci mai eh? #Bolle
— Dniepr (@akakarolina) May 22, 2022
Grazie #Bolle.Non ti curare dei detrattori. Sei un grande artista e una bella persona. Non ti manca il coraggio di schierarti e di dare un segnale politico. Tanti artisti russi hanno scelto l’esilio, pur di non sottostare a un regime illiberale e repressivo.
— Odile?? (@odilelly) May 23, 2022
Una dichiarazione che ha infiammato la polemica sul web ma che è in linea con quanto fatto ad esempio a livello sportivo o in tutte le grandi manifestazioni.
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