Quarto Grado: è stata rivelata in esclusiva un’indiscrezione sul caso di Liliana Resinovich
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Quarto Grado: sul caso di Liliana Resinovich nel corso della puntata di venerdì è stata rivelata un’indiscrezione
Nel corso della puntata di “Quarto Grado” – in onda ieri sera, venerdì 21 febbraio, su Retequattro – è stata rivelata in esclusiva un’indiscrezione sul caso di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata senza vita il 5 gennaio 2022, a Trieste: Lilly sarebbe morta per asfissia provocata da terzi.
La perizia effettuata dalla dottoressa Cattaneo andrebbe nella direzione dell’omicidio. La donna non si sarebbe suicidata ma sarebbe stata picchiata prima di essere soffocata.
Qualcuno quindi le avrebbe provocato la morte, soffocandola con dei sacchetti o strozzandola. Un’ipotesi che costringerebbe a riscrivere la storia della sua morte che secondo la prima indagine era stata provocata da un’asfissia autoindotta e dunque da un suicidio.
La perizia confermerà ciò che i familiari di Liliana e Claudio, l’amico speciale, sostengono da sempre?
L’indiscrezione dell’asfissia provocata da terzi trova d’accordo anche il consulente del fratello di Liliana, Vittorio Fineschi.
Se le cose fossero andate così, i sacchi biodegradabili che la donna aveva in testa non avrebbero avuto un ruolo nella sua morte, ma erano solo un modo per eliminare imbrattamenti di sangue, come credono da sempre i familiari e i loro consulenti. Sugli abiti di Lilly non è stata trovata nessuna traccia ematica, così come sui sacchi neri, in cui il corpo era infilato e che non presentavano nessuna impronta digitale, né di Lilly né di un ipotetico assassino.