Papa Francesco a Che tempo che fa: “essere perdonati è un diritto umano”. ecco i passaggi salienti dell’intervista di Fabio Fazio
Ieri sera, domenica 6 febbraio, Papa Francesco è stato intervistato in diretta da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Una intervista lunga, ma dai toni cordiali nelle semplicità che contraddistingue il Santo Padre. Tanti i temi affrontati, molti dei quali particolarmente cari al Papa, ma anche qualche nota personale.
La guerra, la sofferenza, l’immigrazione, la tutela della Terra sono solo alcuni dei temi che Papa Francesco ha trattato grazie alle sollecitazioni di Fazio. Infatti, il primo grande tema affrontato da Papa Francesco è stato quello della guerra, che ha definito «un controsenso della creazione». Dio «crea gli uomini, e però subito vengono le guerre. È un controsenso della creazione. Per questo la guerra è sempre distruzione. Lavorare la terra, curare i figli, portare avanti una famiglia, lavorare per la società significa costruire. La guerra, invece, distrugge».
“Con i migranti quello che si fa è criminale. Per arrivare al mare soffrono tanto. Ci sono dei filmati sui lager nella Libia, i lager dei trafficanti. Soffrono, poi rischiano per attraversare il Mediterraneo. E poi alcune volte sono respinti. “
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— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) February 6, 2022
Inevitabile conseguenza è l’incremento dell’immigrazione, per cui – ha detto Papa Francesco – bisogna fare un lavoro intelligente di cooperazione Europea, poiché gli immigrati possono rappresentare una risorsa per quei paesi, come l’Italia, che stanno registrando un forte calo demografico. Ha detto il Papa: «C’è un problema di categorizzazione, di primo e secondo posto e le guerre, mi dispiace dirlo, in questo momento sono al primo posto. Bambini, migranti, poveri, coloro che non hanno da mangiare non contano, sono nelle categorie basse, non sono al primo posto. Nell’immaginario universale quello che conta è la guerra. Con un anno senza fare armi si può dare da mangiare e fare educazione per tutto il mondo in modo gratuito, ma questo è in secondo piano. Si pensa alle guerre, è duro ma è la verità. La prima categoria è la guerra, gli altri al secondo posto. Guerra ideologica, commerciale, di potere, per andare avanti e tante fabbriche di armi».
“Ho ascoltato una canzone bellissima di Roberto Carlos: ‘Papà perché il fiume non canta più?’ – la verità bambino mio è perché il fiume non c’è più’.”
Sua Santità #PapaFrancesco a #CTCF da @fabfazio su @RaiTre, l’intervista integrale è su @RaiPlay ?? https://t.co/1iTAVVIxmR pic.twitter.com/7t7EVobtZi
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L’ambiente e la cura della Terra è l’altro grande tema trattato dal Santo Padre che, citando un verso di una canzone di Roberto Carlos nella quale un figlio chiede al padre «perché il fiume non canta più. Il fiume non canta perché non c’è più…», ha detto: «Pensiamo di essere onnipotenti di fronte alla Terra. Dobbiamo riprendere il rapporto con la Terra dei popoli aborigeni, il buon vivere. Dobbiamo farci carico della Madre Terra: i pescatori di San Benedetto del Tronto venuti da me hanno trovato una volta tonnellate di plastica e hanno ripulito quel tratto di mare. Buttare la plastica in mare e criminale, uccide».
Nel corso dell’intervista Papa Francesco, nel suo stile semplice ma profondo, ha parlato anche di perdono, di sofferenza, del futuro della Chiesa, ma ha raccontato anche dettagli personali come la sua passione per la musica, classica e per il tango, che non guarda la televisione se non per seguire eventi importanti, o di quando era bambino che voleva fare il macellaio: «Quando andavo a fare la spesa con mia mamma e con mia nonna, vedevo che tutti pagavano il macellaio. E quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande, dicevo: “Il macellaio, perché ha tanti soldi”. Questo è un po’ l’animo genovese che ho ereditato da parte di mia madre. Anche i piemontesi sono un po’ attaccati i soldi ma dissimulano… Più seriamente: ho lavorato tanto sulla chimica, la vocazione è arrivata a 19 anni quando stavo preparandomi a entrare nella facoltà di medicina. Ma la chimica mi aveva sedotto tanto, mi piaceva».
Fazio poi gli ha chiesto se soffre la solitudine e se aveva degli amici e il Papa ha detto: «Se ho degli amici? Sì, certo. Ho pochi amici, ma veri. Mi piace stare con loro. Ho bisogno degli amici. Per questo non sono andato ad abitare nel palazzo pontificio. I papi che mi hanno preceduto erano santi, io non sono tanto santo, non ce l’avrei fatta. Qui parlo con qualcuno, mi faccio degli amici… mi piace vivere con altre persone, è più facile».
Infine sull’ironia, ha detto Francesco: «È una medicina. Io prego per avere il senso dell’umorismo, che ti fa gioioso, ti fa relativizzare le cose, ti fa tanto bene».
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