Paolo De Chiesa su Matilde Lorenzi: «Non possiamo stare zitti»
La sciatrice è morta lo scorso 29 ottobre
Fa ancora male e non potrebbe essere altrimenti, la morte di Matilde Lorenzi, sciatrice venuta a mancare il 29 ottobre, dopo una caduta sulle nevi.
Ne torna a parlare Paolo De Chiesa, ex azzurro dello Sci e commentatore Rai. Dalle pagine di La Stampa lancia anche accuse all’allenatore di Lorenzi, Angelo Weiss.
«Non possiamo stare zitti su questa vicenda. Ha visto per filo e segno ma ha preferito lasciare dichiarazioni incomplete. Non si muore per una facciata sulla neve altrimenti i tracciati sarebbero un cimitero. E mi chiedo: perché non è stata fatta l’autopsia? Perché il caso è stato chiuso così in fretta?».
De Chiesa continua e dice di non essere «la solita voce fuori dal coro. Ne ho parlato con gli ex azzurri Piero Gros, Alberto Schieppati e con alcuni campionissimi di oggi. Sugli sci abbiamo passato una vita. Lì dove è caduta Matilde non c’era neppure il sistema di protezione. Come è possibile? Il costo del giornaliero sul ghiacciaio è sui 70 euro circa e con queste cifre non hanno protetto la pista neppure con le reti B. Non voglio fare i conti in tasca ai gestori degli impianti ma… Avrebbero almeno potuto vietare ai ragazzi di sciare così vicino a quel bordo per motivi di sicurezza. Lei ha preso velocità per quel cordolo di neve dura sul bordo della pista che è stato tolto il giorno dopo. Deve essere stata una caduta pazzesca».
Poi sulla morte della Lorenzi, aggiunge: «Con gli sci di oggi si scende a 60 chilometri all’ora e lì non c’erano vie di fuga. Spero che queste mie dichiarazioni aprano gli occhi a chi di dovere. Non c’è neppure un video, anche questo è strano».
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