Palermo, candidato al Consiglio comunale accusato di patto con la mafia. Arrestate altre due persone risultate coinvolte nell’indagine
A pochi giorni dalle elezioni, un terremoto si è scatenato a Palermo. Un candidato al Consiglio comunale è stato accusato di aver stretto un patto elettorale con la mafia. Si tratta di Pietro Polizzi, 52 anni di forza Italia.
Insieme a lui, sono accusati di scambio di voti un suo collaboratore, Manlio Porretto, 67 anni, e Agostino Sansone, 73 anni. Il fratello di quest’ultimo in passato aveva dato ospitalità al boss Riina durante la latitanza.
La Polizia ha arrestato per voto di scambio politico-mafioso #PietroPolizzi, candidato di #ForzaItalia al Consiglio comunale di #Palermo. Secondo la Procura, avrebbe stretto un patto con i boss dell’Uditore, i costruttori #Sansone, storici alleati del capomafia #TotòRiina pic.twitter.com/Gme2dwml6I
— Raffaele Rossi (@King_Raffo) June 8, 2022
I tre arresti giungono al termine di una operazione di polizia basata su intercettazioni e su una serie di elementi raccolti nelle ultime settimane dagli investigatori. Determinante nelle indagini, secondo quanto riportato da Palermo Today, sarebbe stata una conversazione captata circa venti giorni fa.
Intanto, sono in corso perquisizioni negli uffici e nell’abitazione di Sansone, oggi ai domiciliari “per delitti connessi alle sue attività economiche”, e nel Caf Patronato Polizzi.
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A occuparsi del caso sono il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Giovanni Antoci e Dario Scaletta, in collaborazione con il gip Alfredo Montalto.
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