Nuova ondata di Covid, i possibili effetti sul posto di lavoro: si potrebbe tornare allo smart working e alle mascherine
Con l’arrivo dell’autunno assistiamo ad un nuovo incremento dei casi Covid. Le ultime settimane complice la caduta dell’obbligo delle mascherine e l’inizio della scuola, si è registrato un balzo dei nuovi contagi.
Con la crescita dei contagi iniziano ad affacciarsi nuove ipotesi sulle possibili norme che il Governo potrebbe introdurre per contenere il contagio. Sicuramente è ancora prematuro dare delle soluzioni definitive, bisognerà aspettare che il nuovo esecutivo entri nel massimo dei poteri e ascoltare le indicazioni della cabina di Regia, che dallo scoppio della Pandemia monitora giornalmente l’andamento epidemiologico.
Tuttavia, alcune ipotesi iniziano a circolare, forse derivanti dal lavoro che i ministeri continuano a svolgere. Secondo quanto indicato dal Ministero della Salute in una delle ultime circolari “Indicazioni per la gestione dell’epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno inverno 2022-2023”, resta come prima forma di prevenzione la vaccinazione.
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Inoltre, si ribadisce che “in Italia è ancora in vigore l’uso obbligatorio di mascherine nelle strutture sanitarie e di assistenza a lungo termine“. Mentre negli spazi pubblici chiusi “potrà essere una prima opzione per limitare la trasmissione nella comunità nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sull’assistenza sanitaria e/o sul funzionamento dei servizi essenziali”.
In un passaggio molto significativo, si ribadisce che “nel caso di un sensibile peggioramento dell’epidemia, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.
Infine, il Ministero della salute lancia la raccomandazione all’osservazione di comportamenti prudenti: “Il futuro della pandemia da Sars-Cov-2 non dipende solo da nuove varianti che possono emergere e sostituire quelle precedentemente circolanti, ma anche dai comportamenti e dallo stato immunitario della popolazione”.
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