
Ha parlato in vista dei Mondiali in vasca di Singapore
A quasi quattro anni dal ritiro, Federica Pellegrini fatica ancora a sentirsi un’ex nuotatrice. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, la Divina scherza pure un clamoroso ritorno in vasca per Los Angeles 2028.
«A volte mi butto in acqua con i bambini per sentirmi una di loro. Sentirsi ex è molto difficile per me nella testa, poi in acqua le sensazioni non sono più le stesse. C’è sempre quella voce che mi dice “ok, se ti rimetti a nuotare da domani chissà per Los Angeles”, ma non sarà così».
Anche suo marito e allenatore Matteo Giunta, da un certo punto di vista la incoraggia e le dice: «Se cominciassi ad allenarti domani, in due anni ti qualifichi». L’ex campionessa, ammette: «Sarei felicissima la prima settimana, poi no. A 39 anni, i giovani magari pensano: cosa fa questa, che palle!».
In attesa dei Mondiali di Singapore, in partenza il 27 luglio, tiferà in particolare per Nicolò Martinenghi, allenato proprio da Giunta: «Matteo ha una grandissima carica emotiva per questa sfida. Ha impostato un importante lavoro di palestra, diverso da quello che lui faceva con me. Ci credono tanto. I 100 si decidono al centesimo». A
Sul panorama internazionale femminile, Pellegrini sottolinea che nei 200 stile libero non esiste più una dominatrice assoluta. «C’è stato il periodo della O’Callaghan, la Titmus non si sa se li farà ancora. A me piace tantissimo la O’Callaghan: ha una chiusura incredibile». Riconosce anche il talento di Summer McIntosh: «Summer è poliedrica. Ricordo la Hosszu che ci provava con i 200 stile libero, ma questa è una gara particolare e difficile per il dispendio energetico nei tre turni, anche la Sjöström ci provava. La canadese non li ha fatti al massimo, ha un programma impegnativo».
Ma manca ancora una liberista di spessore. Un nome? Alessandra Mao, classe 2011, esclusa dalla spedizione mondiale. «Secondo me è un errore non aver portato Mao anche se quattordicenne. I grandi eventi aiutano a capire come nuotare, a prescindere. È un’occasione persa. Non era rischioso».
Poi, parlando delle altre azzurre parla di Vendetta Pilato: «È in un’impasse: Benedetta ha delle altissime potenzialità. A volte è difficile trovare la propria strada. Ci sono anni in cui ti blocchi ed è difficile riuscire a capire cosa c’è che non va per far girare bene le cose. A me aiutava cambiare tutto, quando non capivo. Io tagliavo e cambiavo. Non so a lei».
Infine, uno sguardo al futuro. La sua straordinaria carriera sarà raccontata in un film atteso per il 2027. «È un progetto legato ad alcuni anni della mia vita. Non sarà una biografia di 20 anni di nuoto. Uscirà nel 2027». Quanto all’attrice protagonista, tutto è ancora da decidere, ma su un punto Pellegrini è irremovibile: «Per le scene subacquee sono stata ferrea: l’attrice deve saper nuotare bene».