
No Green Pass, minacce a Mario Draghi, scienziati, magistrati, giornalisti ma anche alla popolazione vaccinata. Indaga la Digos di Torino
I reati di istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi sono il cuore dei 17 provvedimenti nei confronti di no vax e no green pass. Gli indagati, raggiunti in 16 città italiane dopo le perquisizioni della polizia, erano membri della chat Telegram “Basta Dittatura”. In questo contesto, erano attivi nell’istigazione all’uso di armi e a commettere illeciti all’indirizzo di cariche istituzionali, membri delle forze dell’ordine, personaggi pubblici e giornalisti. Tra i tanti, spicca anche il premier Mario Draghi.
Il canale Telegram era stato posto sotto sorveglianza dalle forze di polizia e poi chiuso. Adesso, si procederà con l’oscuramento di nuovi canali nati su Telegram dopo la chiusura di “Basta dittatura”. Gli altri gruppi, tra cui “Basta dittatura italiana” e “Basta dittatura-proteste”, presentavano gli stessi atteggiamenti minatori non solo verso figure istituzionali, ma anche verso la popolazione vaccinata.
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Tgcom24 informa che in alcuni gruppi vi erano riferimenti espliciti a “impiccagioni, fucilazioni, gambizzazioni, oltre ad allusioni dirette a “nuove marce su Roma” ed al terrorismo“. Dopo le perquisizioni, non si sono fermate le minacce, e sempre Tgcom24, riporta uno dei messaggi, in cui si legge: “Bisognerebbe andare tutti sotto il palazzo a lanciare bombe, così la smettono con questa dittatura“. Su di essi indaga la Digos di Torino.
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