New York, al via il processo in cui Trump è accusato di stupro dalla giornalista E. Jean Carroll, che lo accusa di fatti risalenti agli anni ’90
Oggi, 25 aprile, prende il via a New York il processo che vede l’ex presidente Usa Donald Trump imputato per violenza sessuale ai danni della giornalista E. Jean Carroll. Sono due le accuse di cui deve rispondere Trump: il presunto stupro subito da Carroll a metà degli anni ’90 in un grande magazzino di Manhattan e una per diffamazione per la stessa vicenda.
Nel 2019, quando Trump era ancora presidente degli Stati Uniti, Carroll raccontò in un libro di essere stata chiusa nel camerino di un grande magazzino sulla Quinta Strada a New York, dove fu violentata da Trump. Fatti che all’epoca raccontò a due amici – chiamati a testimoniare nel processo – ma che allora non denunciò alla polizia.
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Trump si difese dicendo che Carroll “non era il suo tipo”, che tutto era “uno scherzo e una bugia” e che la giornalista era alla ricerca di fama gratuita per la promozione di un libro.
Sebbene non si tratti di un procedimento penale, le conseguenze per la campagna elettorale di Trump potrebbero essere disastrose. Se Carroll dovesse vincere la causa e Trump venisse condannato, sarebbe la prima volta per un ex presidente degli Stati Uniti e per la storia della Nazione.
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