
Mottarone, la Cassazione revoca i domiciliari ai due manager della funivia Luigi Nerini ed Enrico Perocchio
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del Riesame di Torino, che lo scorso ottobre aveva disposto gli arresti domiciliari per Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, dopo che la Procuratrice capo di Verbania, Olimpia Bossi, aveva fatto ricorso contro la scarcerazione disposta il 29 maggio dal gip Donatella Banci Buonamici.
Olimpia Bossi ha commentato: «Il quadro accusatorio regge. In attesa delle motivazioni della Cassazione, bisogna distinguere le due posizioni. Per quanto riguarda Enrico Perocchio la Cassazione, rinviando per la sola rivalutazione del tipo di misura cautelare da applicare, ha di fatto confermato il quadro indiziario e ha dato esito positivo alla nostra impostazione. Per quanto riguarda Nerini siamo di fronte ad un annullamento con rinvio, anche in questo caso il quadro indiziario regge altrimenti ci sarebbe stato un annullamento senza rinvio».
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Luigi Nerini, titolare della concessione della funivia del Mottarone, ed Enrico Perocchio, direttore di esercizio, devono rispondere alle accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime, falso e rimozione dei sistemi di sicurezza della funivia. Con loro, a rispondere delle accuse, c’è anche il caposervizio Gabriele Tadini, che resta ai domiciliari. Tuttavia, per i primi due erano stati scarcerati e posti ai domiciliari “per mancanza di esigenze cautelari”.
Si attende ora l’esito delle perizie, il cui deposito è previsto il 30 giugno prossimo. «Tra poco – conclude la procuratrice Bossi – ci spetta un brutto anniversario. Speriamo che la tempistica delle perizie sia rispettata».
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