Mosca minaccia l’Europa: “potremmo tagliare le importazioni di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1”. Sul fronte si continua a combattere
Nella giornata di ieri, lunedì 7 marzo, si sono tenuti i terzi colloqui di mediazione, che hanno ottenuto solo pochi risultati riguardanti esclusivamente i corridoi umanitari. Quasi in contemporanea la Russia ha reso nota una black list di pesi che ritiene ostili e tra questi c’è anche l’Italia.
Ma la guerra si sta giocando anche su altri terreni. Infatti il vice primo ministro della Russia Aleksandr Novak ha avvertito che Mosca potrebbe tagliare le forniture di gas naturale all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1: «In relazione alle accuse infondate ai danni della Russia per la crisi energetica in Europa e all’imposizione di un divieto al Nord Stream 2, abbiamo tutto il diritto di assumere decisioni corrispondenti e imporre un embargo al gas inviato attraverso il gasdotto Nord Stream 1». Novak ha precisato che al momento la Russia «non ha assunto tale decisione».
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Una simile decisione, ha detto Novak, «avrebbe conseguenze catastrofiche per il mercato globale», facendo salire il orezzi del barile fino a 300 dollari.
Sulla possibilità concreta che Putin possa bloccare il gas, hanno spiegato Fubini e Sarzanini che «la Russia ne sarebbe la prima vittima: il gas naturale oggi è la sua prima fonte di entrate e una delle poche rimaste, con oltre 200 miliardi l’anno alle sue quotazioni attuali; e l’Europa è la prima cliente con oltre l’80% delle esportazioni russe di gas».
Il premier italiano Mario Draghi ha presentato a Bruxelles una proposta di imporre un tetto ai prezzi del gas russo così da evitare speculazioni e la possibilità di finanziare la guerra. Con Ursula Von der Leyen, il presidente del Consiglio ha parlato anche di compensazioni, che dovrebbero risarcire in parte i Paesi che saranno più colpiti dalle sanzioni imposte a Mosca.
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