Morte piccola Diana, la madre: “era un ostacolo alla mia libertà”

Fissati i funerali della piccola Diana

Morte piccola Diana, la madre: “era un ostacolo alla mia libertà”. Per la procura Alessia Pifferi è una persona pericolosa

Alessia Pifferi, la donna che ha lasciato morire di stenti la figlia Diana di appena 18 mesi, è accusata di “omicidio volontario pluriaggravato. Secondo il procuratore, la donna è «una persona priva di scrupoli e capace di commettere qualunque atrocità per i propri bisogni personali legati alla necessità di intrattenere a qualunque costo relazioni sentimentali con uomini».

La donna, durante l’interrogatorio, avrebbe ammesso che la piccola per lei rappresentava «un peso» e che «voleva riprendersi la sua libertà». Al compagno, che non è il padre della bambina, non aveva detto di averla lasciata da sola, ma quando ha saputo che la piccola era morta, le avrebbe detto: «Ma non era al mare con tua sorella?». Lei avrebbe detto che la piccola era rimasta tutto quel tempo a casa da sola e che lo stesso era successo altre volte. Allora, l’uomo avrebbe risposto: «Ma perché non me lo hai mai detto? L’avremmo portata con noi, come è stato possibile?».

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La bambina per Alessia Pifferi rappresentava un limite. Infatti, avrebbe ammesso che Diana rappresentava un “peso” e che «voleva riprendersi la sua libertà». Nell’abbandonare la bambina, la donna non ha provato alcuno scrupolo, nonostante, come pare abbia ammesso, era consapevole del rischio che correva. Inoltre, c’è il sospetto che bambina sia stata sedata e per questo per la procura Alessia Pifferi è considerata una persona «pericolosa».

È prevista per oggi la convalida del fermo.

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