Morte Massimo Bochicchio, il DNA conferma l’identità. Ora gli inquirenti indagano sulla dinamica dell’incidente
Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 21 giugno, è arrivato l’esito dell’esame del Dna, che ha confermato l’identità della salma carbonizzata dopo l’incidente sulla salaria: è del broker Massimo Bochicchio.
L’esame è stato disposto dalla procura di Roma, poiché il corpo, a causa della carbonizzazione, non era stato riconosciuto dal fratello della vittima. L’unico elemento identificativo era il braccialetto elettronico che la sala indossava e che l’autorità giudiziaria gli aveva imposto.
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Nonostante ciò, restano molti dubbi sulla sua morte. Gli interrogativi a cui gli inquirenti cercheranno di dare una risposta, riguardano la destinazione di Bochicchio. Dove stava andando di domenica, nonostante gli arresti domiciliari. È vero che l’uomo aveva ottenuto il permesso di uscire dal giudice? Inoltre, si indaga per capire se l’incidente è stato causato dal fato o se la moto è stata urtata. Si lavora per escludere anche l’atto volontario.
Gli accertamenti sul materiale informatico rinvenuto in casa della vittima potrebbero dare delle risposte agli inquirenti.
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