Morte Luana D’Orazio, la procura chiude le indagini. Ecco i responsabili dell’incidente che ha tolto la vita alla giovane operaia di Prato
Le indagini sulla morte di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta in un incidente sul posto di lavoro, sono state chiuse dalla procura di Prato. La giovane è morta trascinata dal macchinario sul quale stava lavorando nella ditta tessile di Montemurlo.
Per la sua morte restano indagate le tre persone, subito individuate come responsabili, ovvero: Luana Coppini titolare dell’azienda, il marito Daniele Faggi considerato l’amministratore di fatto dell’impresa e il tecnico manutentore Mario Cusimano. I reati di cui sono accusati sono l’omicidio colposo e la rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche.
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Quindi non si registrano variazioni su quanto individuato dagli inquirenti in prima battuta, nessun nuovo indagato responsabile di questa morte. Sui tre indagati, resta fermo come un macigno, il sospetto che sapessero della rimozione dei sistemi di sicurezza dall’orditoio. L’esame tecnico effettuato dal consulente nominato dalla procura, l’ingegner Carlo Gini, rileva che l’orditoio per campionatura, ovvero il macchinario tessile dove lavorava Luana D’Orazio e con cui ha trovato la morte, aveva i dispositivi di sicurezza disattivati.
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A questo si aggiunge un altro dettaglio che aggrava le posizioni dei tre, ovvero che l’incidente mortale oltre ad essere causato dalla disattivazione delle misure di sicurezza, sarebbe avvenuto quando il macchinario viaggiava ad alta velocità. In questo caso le saracinesche di protezione devono rimanere assolutamente abbassate per motivi di sicurezza.
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