Morte di Samuele, parla l’avvocato De Rosa: “i genitori vogliono la verità”. Stamane si sono svolti i funerali presieduti dall’arcivescovo Mimmo Battaglia
«I genitori di Samuele non vogliono vendetta nei confronti di Mariano Cannio, ma vogliono la verità. Vogliono capire perché è successo». Sono queste le parole che l’avvocato della famiglia Gargiulo ha rilasciato al Corriere della Sera. Il Legale Domenico De Rosa ha informato di essere stato incaricato dai genitori del piccolo Samuele di fare da intermediario con la stampa: «Mi è stato chiesto di fare da cuscinetto rispetto a questa situazione che crea loro turbamento, sconcerto e strazio».
L’avvocato De Rosa ha, inoltre, informato sui rapporti che intercorrevano tra la famiglia e il domestico reo confesso dell’omicidio di Samuele: «I rapporti tra la famiglia Gargiulo e Mariano Cannio erano di estrema normalità. Mi risulta che da anni lui si dedicava a lavori in casa Gargiulo e in molte altre case, anche di loro parenti. La mamma di Samuele, incinta di otto mesi, aveva bisogno di una mano. Cannio era una persona talmente riservata e tranquilla che mai la famiglia di Samuele avrebbe immaginato potesse essere capace di un gesto così atroce. Il piccolo – ha proseguito l’avvocato – non era affidato a lui, che doveva invece occuparsi solo delle pulizie».
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Sulla possibilità che i Gargiulo conoscessero la condizione psichica di Mariano Cannio, l’avvocato ha detto: «I signori Gargiulo non avevano alcuna contezza della sua schizofrenia. Anzi, il senso di riservatezza e tranquillità che Mariano mostrava era un motivo in più per continuare ad affidargli le pulizie in presenza di una signora incinta e di un bimbo di quattro anni».
Mentre sul video finito in rete, dove si vede il bambino dire “ti butto giù”, ha prontamente chiarito di non sapere come il video sia arrivato in rete e che comunque si tratta di un evento che risale a diversi anni fa e completamente scollegato con quanto accaduto.
Questa mattina si sono svolti i funerali del bambino, A presiedere la celebrazione è stato l’arcivescovo di Napoli, mons Mimmo Battaglia, che nel corso dell’omelia ha detto: “Tu solo Samuele avresti in questo giorno diritto di parola“.
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