Morte di Miriam Ciobanu, le parole della madre al giovane che l’ha investita

Morte di Miriam Ciobanu, le parole della madre al giovane che l'ha investita

Morte di Miriam Ciobanu, le parole della madre al giovane che l’ha investita: “Perdono il ragazzo che ha investito e ucciso mia figlia”

Miriam Ciobanu, 22 anni, è morta sul colpo dopo essere stata investita da un suo coetaneo che era alla guida della sua auto sotto l’effetto di alcon e droghe. La giovane stava rientrando a casa in piena notte da sola e a piedi, nella nebbia. Non sarebbe dovuta rientrare a casa, perché aveva detto al padre che avrebbe dormito dal fidanzato. Però, dopo una lite proprio con il fidanzato, la giovane ha deciso di fare rientro a casa. Pare avesse anche tentato di chiamare il padre, ma questi aveva il telefono spento.

Tutti ricordano Miriam come una ragazza solare e piena di vita, ma le parole più toccanti sono quelle della madre, che in una intervista al Corriere della Sera ha detto: «Lei ha studiato Scienze Umane a Treviso ma ha sempre avuto la passione per la psicologia, e infatti ha dato anche alcuni esami. Ma ora voleva cambiare: iscriversi a Criminologia, all’Università di Padova. Era una brava ragazza che fino a qualche settimane fa, per guadagnare dei soldi e non dover gravare sui genitori, lavorava in un locale a poca distanza da qui. Nel frattempo curava molti altri interessi. Le piaceva la filosofia, ad esempio. E ultimamente si stava informando sulle diverse religioni».

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I genitori di Miriam ancora non hanno deciso quale funerale fare per la loro figlia, che stava ora avvicinandosi a diversi tipi di fede. Loro, invece, alla domanda su cosa faranno, ha risposto: «Non lo so. Adesso dentro di noi c’è spazio soltanto per il dolore. Spero che quanto accaduto a mia figlia serva almeno a far riflettere sui pericoli che si corrono mettendosi alla guida senza essere lucidi».

Ciò che colpisce della madre di Miriam è la sua forza d’animo, che le ha permesso di perdonare il giovane che ha investito e ucciso la giovane: «Perdono il ragazzo che ha investito e ucciso mia figlia. Mi creda se le dico che nel mio cuore l’ho già perdonato. Vivere nell’odio, covando rancore giorno dopo giorno, non riporterebbe indietro la mia “tata”. La vendetta a cosa servirebbe? In fondo la sua vita, l’investitore, se l’è già rovinata con le sue stesse mani. E in questa storia, oltre alla mia famiglia, anche quella di quel ragazzo ne esce distrutta».

Su come sia possibile perdonare, dice la madre della giovane: «La verità è che mi fa pena. I nostri ragazzi non sono perfetti: nessuno lo è. A vent’anni si fanno delle bravate, anche mia figlia ne avrà fatte… Magari anche lei, un giorno, si è messa al volante dopo aver bevuto troppo. Il mio perdono nasce da questo: dalla consapevolezza che nella vita si commettono errori. Anche molto gravi. E in questi casi, a volte, le conseguenze sono orribili».

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