Miguel Bosè: “Sono un negazionista e lo dico a testa alta”

In una intervista rilasciata a La Sexta, Miguel Bosè si è raccontato affrontando temi importanti e anche scomodi

Dopo una lunga assenza dalla televisione spagnola, Miguel Bosè ha rilasciato un’intervista a La Sexta trattando temi scomodi. L’artista si è raccontato tra famiglia, adolescenza e covid, confessando alcuni aspetti del suo passato, confermando la sua posizione sul coronavirus e parlando della rottura dal compagno Nacho Palau.

“Sono un negazionista e lo dico a testa alta. La verità non è nota perché c’è un piano escogitato in modo che non si sappia. Mia madre? Non è stato il virus a ucciderla, ma qualcos’altro… Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla” ha dichiarato Miguel Bosè sulla domanda legata alla morte della madre Lucia a causa del coronavirus, non nascondendo il fatto di essere negazionista.

Miguel Bosè ha svelato che ha iniziato a consumare stupefacenti dopo una delusione d’amore e ha smesso solo pochi anni orsono: “Chiamai alcuni amici e dissi loro: ho bisogno di fare festa. Ricordo il primo bicchiere, e poco dopo la prima striscia di coca. Gli effetti mi durarono una settimana. Pensavo che fosse una parte necessaria, legata alla creatività. Ma da un giorno all’altro le droghe smettono di essere tue alleate e diventano il tuo nemico. Fino al giorno in cui ho avuto la forza di dire basta. Non uscivo più nei locali, ma mi facevo lo stesso tutti i giorni. Sono arrivato a consumare quasi due grammi di cocaina al giorno, oltre a fumare marijuana e a prendere pastiglie. Solo sette anni fa ho smesso per sempre con tutta questa roba”.

A proposito d’amore, la storia con Nacho Palau giunta al termine è stato anche il motivo dei suoi problemi vocali, secondo Bosè. “La mia voce naturale va e viene. È un problema di natura emotiva. Ho cominciato a perdere la voce nel momento in cui la mia famiglia… Ok, non si chiama famiglia, diciamo che era un accordo di convivenza tra due persone che avevano avuto una relazione e che avevano deciso di mantenere buoni rapporti perché i loro bambini potessero continuare a crescere come fratelli… Ecco, quando questa relazione ha cominciato ad andare male, quando l’amore non esiste più e anche l’amicizia e la convivenza civile spariscono, quando tutto crolla… Nel mio caso per discrezione, responsabilità, anche per educazione, prima incassi tutto ma poi esplodi. Così per me sono incominciati problemi seri. Uno di questi è stata la voce: adesso almeno posso parlare, però sono arrivato proprio a non riuscire ad emettere suoni, zero”.

 

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