Migranti, presentato il piano europeo in 20 punti. L’Ue non cita le ong

Migranti, presentato il piano europeo in 20 punti. L'Ue non cita le ong

Migranti, presentato il piano europeo in 20 punti. L’Ue non cita le Ong direttamente. Controverso sarebbe il punto 14 del documento

L’Unione Europea ha presentato, in vista del Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni del prossimo 25 novembre 2022, un piano migranti in 20 punti. Lo scopo è quello di affrontare “le sfide immediate e in corso” sulla rotta del Mediterraneo centrale.

Nel documento si legge: “Nel 2022 gli arrivi irregolari nell’Unione europea sono aumentati su tutte le rotte, confermando ancora una volta la necessità di trovare soluzioni europee strutturali e sostenibili. Ancora una volta la necessità di trovare soluzioni europee sostenibili e strutturali per le nostre sfide comuni, basate sull’approccio globale definito nel Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, compresa un’azione rinnovata sulla dimensione esterna della migrazione. L’adozione del Patto in tutti i suoi aspetti rimane la priorità principale”.

Il ministro dell’Interno Piantedosi ha detto: “Sono soddisfatto per i contenuti del ‘Piano di azione per il Mediterraneo centrale’ reso noto dalla Commissione europea” perché “mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal Governo italiano”. Poi aggiunge: “Sono convinto che si tratti di una valida traccia di lavoro comune”.

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Tuttavia, il piano presentato dall’Unione Europea non risolverebbe il problema delle navi Ong, che hanno nelle ultime settimane creato non poche tensioni tra Francia e Italia. A tal proposito il documento, come commenta Today.it “non menziona quelle che operano nel braccio di mare che separa il Nord Africa dalle coste italiane, bensì fa riferimento alle ‘ong che forniscono sostegno in Libia’, che verranno aiutate dall’Ue”.

Controverso sarebbe il numero 14 del piano Ue. Si legge, dunque, sul documento: “Rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri, in particolare attraverso (a) la raccolta di conoscenze e lo scambio di informazioni sulle norme e le pratiche applicate dagli Stati membri in materia di ricerca e salvataggio e (b) promuovendo una cooperazione più stretta, le migliori pratiche e migliori modalità per lo scambio di informazioni e il coordinamento, in particolare tra gli Stati Stati costieri e di bandiera, anche al fine di facilitare una migliore cooperazione tra gli Stati membri e le navi di proprietà o gestite da enti privati”.

Bisogna attendere ancora qualche giorno per comprendere bene le intenzioni dell’unione Europea, ma secondo le premesse sembrerebbe che la questione vada chiarita tra gli Stati membri e non a livello centrale e dunque dall’unione Europea.

Fonte immagine: https://twitter.com/MSF_ITALIA/status/1589573371985264641/photo/1

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