Mattarella Bis? Il presidente allontana l’ipotesi citando Leone in un discorso pronunciato in occasione dei vent’anni dalla sua morte
In questi giorni in cui si sta accendendo il dibattito sui nomi del prossimo Presidente della Repubblica. Tra chi invoca la rielezione di Mattarella e chi chiede Berlusconi, Mattarella stesso allontana l’ipotesi di un secondo mandato. Già in altre occasioni aveva chiarito di non voler essere rieletto e, ieri giovedì 11 novembre, nel discorso in occasione dei vent’anni dalla morte di Leone, presidente tra il 1971 e il 1978, Mattarella ha detto che “Giovanni Leone, come Antonio Segni, chiese la non rieleggibilità del presidente della Repubblica con l’eliminazione del semestre bianco“.
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Il presidente Mattarella, nel suo discorso sottolinea il ruolo che Leone ebbe nel porre le basi dell’Europa, ma poi ripercorre i momenti salienti della sua rielezione: “Già dal 1962, al momento dell’elezione di Antonio Segni, Leone volle sottrarsi al tentativo delle opposizioni di sinistra di contrapporlo al candidato ufficiale della maggioranza parlamentare. Ancora, nel 1964, a sua volta candidato ufficiale al Quirinale (a 56 anni!), non esitò a rinunciare per favorire la ricomposizione di un quadro politico e fu eletto Giuseppe Saragat”.
Il un altro passaggio del discorso Sergio Mattarella ha sottolineato un aspetto del ruolo di presidente ricoperto da Leone. Nell’esercizio delle sue funzioni “alle quali venne chiamato, portò anche alla definizione di Leone uomo solo. Forse la solitudine è essenziale alla funzione di Presidente della Repubblica. Ma nessun uomo è solo se sceglie di mantenere la sua libertà, avendo come limite l’obbedienza alla propria coscienza“.
Queste affermazioni, anche se ripercorrono la storia di Leone, sembrano mandare un chiaro messaggio sulla volontà di Mattarella di non voler proseguire oltre. Intanto, come riporta Tgcom24, pare che il Presidente abbia già firmato il contratto di locazione di un appartamento a Roma, nel quale si trasferirà dopo la scadenza del mandato, al fine di espletare le funzioni di senatore a vita.
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