Luigi Mangione: i problemi di salute e con le donne, dietro l’assassinio del Ceo di UnitedHealthCare

Luigi Mangione: i problemi di salute e con le donne, dietro l'assassinio del Ceo di UnitedHealthCare

Il caso che ha scosso l’opinione pubblica

Si continua a parlare sui social e non solo di Luigi Mangione, l’uomo che ha ucciso a sangue freddo il Ceo di United Health Care, la compagnia d’assicurazione.

Il 26 enne, però si dichiarerà non colpevole per le accuse che deve affrontare in Pennsylvania. Eppure al momento dell’arresto aveva con sé una sorta di manifesto che fa luce sui motivi che lo avrebbero portato a commettere il gesto.

Aveva infatti, fin da bambino, una malattia alla schiena (la spondilolistesi), peggiorata da un incidente con il surf e stando a un amico: «Non poteva più avere rapporti intimi con le ragazze». A luglio 2023, un’operazione che non ha effetto con quattro chiodi nella colonna vertebrale inizia il suo precipizio.

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Mangione ha dovuto affrontare un dolore cronico e l’operazione avrebbe dovuto mettere fine al suo calvario. L’intervento avrebbe peggiorato la situazione, tanto che Mangione interrompe i rapporti con la famiglia che ne denuncia la scomparsa. Gli amici pure si preoccupano e gli mandano messaggi sui social.

Intanto, lui, su Goodreads dà stelline al manifesto di Unabomber “Industrial Society and its Future”: «Facile liquidarlo come un folle, per non affrontare i problemi scomodi che identifica. Ma è semplicemente impossibile ignorare quanto si siano rivelate preveggenti molte delle sue previsioni sulla società moderna».

Si perdono le sue tracce: riappare il 4 dicembre alle 6 e 44 quando uccide Thompson.

Nel manifesto critica la compagnia assicurativa e denuncia le aziende che «continuano ad abusare del nostro Paese per ottenere immensi profitti, semplicemente perché gli americani glielo permettono. Francamente questi parassiti se lo meritavano».

Tutti, intanto lo ricordano come studente modello proveniente da una famiglia abbiente il cui nonno, morto nel 2017 era un immigrato italiano. Manghione è stato il primo della classe al liceo (tanto da ricevere l’onore di fare il discorso di fine anno.

«Avere grandi idee – sisse non è abbastanza per innovare. Serve anche un coraggio incredibile per esplorare l’ignoto e tentare cose nuove».

Poi la laurea alla University of Pennsylvania. Mangione non sembra comunque essersi pentito, ieri fuori dal tribunale ha gridato:  «completamente fuori dalla realtà e un insulto all’intelligenza del popolo americano».

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